Finalmente un po’ di giustizia sociale per i rider, in sciopero ormai da giorni e che, dai primi mesi del 2021, saranno assunti in Italia da Just Eat, parte del gruppo Just Eat Takeaway, attivo in una trentina di Paesi e con 205.000 ristoranti nel proprio network, di cui 17.000 nella nostra Penisola.

Verrà applicato il modello “Scoober”, tipologia di delivery praticata in altri Paesi coperti dal colosso del cibo a domicilio e che inquadra i rider come lavoratori dipendenti, consentendo loro di avere più vantaggi e tutele, conservando però la flessibilità e la possibilità di operare combinando studio e altre attività.

Tutti i rider “Scoober” saranno tutelati e assicurati e inquadrati in un contratto basato sulle linee guida di un accordo aziendale internazionale, adattato alla normativa italiana.

Sarà possibile scegliere tra full time o part-time, e verrà introdotta una paga oraria, corrispondente all’intero turno coperto dal rider e non in relazione alle singole consegne, sulle quali invece si valuterà un ulteriore bonus.

Nelle città più piccole i rider potranno operare con mezzi propri e una fornitura completa di dispositivi di sicurezza, oltre a indumenti brandizzati e zaino per le consegne, forniti da Just Eat.

Nelle città più grandi, come Roma e Milano, il progetto prevede veri e propri hub a copertura del centro urbano, dove i rider potranno ritirare e utilizzare mezzi sostenibili, come scooter elettrici o e-bike di Just Eat, nonché gli strumenti per le consegne come casco, giacca e zaino.

Sempre nei grandi nuclei urbani il sistema sarà affiancato dalla soluzione con rider che operano con mezzi propri, soprattutto nelle aree fuori dal centro e con la possibilità di scegliere in fase contrattuale.

Il nuovo modello sarà introdotto gradualmente. Durante la fase di sviluppo continueranno a restare attivi i contratti in essere, con riferimento al Ccnl Rider siglato il 15 settembre dagli operatori del settore, associati in Assodelivery.