di Luca Salomone

Parmacotto cresce ancora negli Stati Uniti con l'acquisto di New England Charcuterie di Boston. A riportare la notizia per primo è Il Sole 24 Ore, che spiega che la nuova azienda del gruppo ha un giro d’affari equivalente a 10 milioni di euro, uno stabilimento di 1.300 mq ed è specializzata nell'alta qualità.

Fra i prodotti, venduti anche sul sito Internet di New England, ci sono, per esempio, salame, finocchiona, soppressata e tanto altro, sia interi, sia in vaschetta.

Parmacotto, che da tempo opera in America, tramite Parmacotto Usa di Moonachie, New Jersey, intende aumentare il proprio fatturato nella confederazione del 50 per cento nel prossimo biennio: lo scrive, su Linkedin, l’amministratore delegato, Andrea Schivazappa.

«L’obiettivo dell'acquisizione – assicura il top manager – è di garantire la produzione e l’affettamento, sia di prodotti locali, sia di prodotti importati dall’Italia. L'operazione si inserisce all'interno della strategia di posizionamento del brand portata avanti dal gruppo nei mercati esteri, con una sempre maggiore attenzione all'alto livello del prodotto. Ciò va incontro a un'evoluzione del consumatore Usa che si sta orientando sempre più verso la 'premiumness'. I prodotti di alta salumeria domestica, come quelli che verranno realizzati nel sito produttivo di Boston, aiuteranno Parmacotto a comprendere e avvicinarsi ancora di più ai gusti e alle abitudini della clientela locale».

Non solo: ma l’azienda starebbe pensando di inaugurare anche un proprio ristorante, a New York.

Tutto questo, insieme ad altre strategie, dovrebbe portare Parmacotto da un fatturato 2022 di 127 milioni di euro a 150 nel 2023, per poi salire a 200 nel 2025 e arrivare anche alla quotazione in Borsa.

L’export, oggi attestato al 20% dei ricavi dovrebbe toccare, già entro il prossimo mese di dicembre, il 30 per cento.