Anthilia Capital Partners supporta il piano di sviluppo di Orva, importante gruppo alimentare romagnolo attivo nei sostitutivi del pane, con un fatturato previsto, per il 2021, di 60 milioni di euro.

Il private equity - dopo le emissioni obbligazionarie di 5,4 milioni, sottoscritte nel 2018 – ha erogato un pacchetto di 6 milioni (tramite Anthilia BIT III e Anthilia BIT IV). L’immissione di nuove risorse è divisa in due tranche, rispettivamente di 4,9 milioni, con una durata di 6 anni, e di 1,1 milioni con durata di 7.

L’operazione ha l’obiettivo di dare ulteriore slancio alla crescita registrata da Orva negli ultimi anni, in un contesto di mercato rinnovato dall’emergenza Covid, ma che presenta stimolanti opportunità di sviluppo. In dettaglio le somme sono finalizzate all’incremento della capacità produttiva, con particolare riguardo al senza glutine.

Gruppo Orva, fondato nel 1979 a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, e guidato dall’imprenditore Luigi Bravi, ha un portafoglio prodotti concentrato soprattutto sulla piadina romagnola e sul pan bauletto, oltre alle linee bio, per il benessere, per l’alimentazione salutare e al gluten free, lavorato in uno stabilimento apposito.

L’azienda si rivolge a un parterre di clienti che comprende le principali industrie alimentari e le grandi insegne della distribuzione organizzata, italiana ed estera, per le quali realizza sia private label che prodotti branded.

Nel 2019 il valore della produzione di Orva, che contava 246 dipendenti, è stato di 55,3 milioni di euro, con una crescita, nel 2020, a 57 milioni e 270 dipendenti e una proiezione per il 2021, di 60 milioni di fatturato, prevalentemente spinto dallo sviluppo del senza glutine.

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