di Luca Salomone

Il centro Westfield Milano nascerà sostenibile: questo perché il proprietario e gestore, il gruppo franco olandese Unibail Rodamco Westfield (78 shopping center in 12 Paesi, fra Europa e Usa e un totale di 103 asset) ha dato un impulso ulteriore alle proprie misure di garanzia socio ambientale con il programma Better places 2030, che coprirà i 52 complessi commerciali europei. Quelli americani – 26 - si avvarranno di criteri differenti e adeguati agli standard, alle normative e alle certificazioni statunitensi.

Un budget chiaro e verificabile

In un lungo documento, diramato il 10 ottobre, l’impegno è quantificato in investimenti supplementari di 28 milioni di euro ogni dodici mesi per i 7 anni che ci dividono dal 2030: il totale è, dunque, di 196 milioni di euro a regime. A questo si aggiungono 55 milioni complessivi per l’implementazione dell’energia solare, sulla quale il gruppo ha già riversato 10 milioni di euro.

Si arriva insomma a 251 milioni di capitali freschi che gli stakeolder e gli enti di certificazione potranno verificare nei documenti pubblici del gruppo, che fra l’altro ha una tripla quotazione: all’Euronext di Amsterdam e Parigi e in Australia, tramite Chess depositary interests.

Ma perché si parla di milioni ‘supplementari’? Perché il gruppo, già da anni, sta operando in questa direzione e dunque, come si legge, le somme previste per il futuro, sono per forza limitate, naturalmente in proporzione a una realtà che gestisce un patrimonio di 51 miliardi di euro, composto, per l’87% da immobili retail disseminati in 12 nazioni per un totale di 900 milioni di visitatori annui.

Il progetto per l'energia solare

Sarebbe praticamente impossibile, e un po’ noioso, elencare tutti gli interventi programmati. Citiamo, alla rinfusa, le azioni e le considerazioni più sorprendenti.

Intanto Better places 2030 si avvale di 94 criteri di valutazione, che vanno a integrare i protocolli di certificazione già adottati.

Dal punto di vista dell’energia è programmata l’installazione di 4 mila stazioni di ricarica per veicoli elettrici nei centri europei, di cui 1.300 già operative dal 2022.

Sempre sotto il profilo energetico Urw dichiara di avere raggiunto, dal 2021, l’obiettivo di una copertura totale del consumo con fonti elettriche rinnovabili.

E qui si innesta il discorso del solare. Il gruppo mira a raggiungere, entro il 2030, una capacità equivalente installata di 50 Mwp (50 Megawatt peak, pari a 50 mila kilowatt, ossia quanto la produzione annua di un impianto fotovoltaico medio-grande), di cui 27 Mwp dovuti a progetti in fase avanzata di studio e riguardanti 24 shopping center, in 10 Paesi del nostro continente.

Shopping senza benzina

Altro punto all’ordine del giorno è favorire la mobilità sostenibile, e non solo attraverso l’installazione di punti di ricarica. «Attualmente – si legge – circa il 50 per cento dei nostri visitatori si reca presso i nostri centri commerciali utilizzando i trasporti pubblici, la bicicletta, con auto elettriche o, anche, a piedi. Questa quota dovrà raggiungere il 62 per cento, per arrivare ad abbattere le emissioni di gas serra legate ai trasporti del 40 per cento entro il 2030. In questo saremo indubbiamente favoriti dalla crescente diffusione di motori non termici».

Riciclo: già nel 2019 Urw si è impegnata a non mandare più in discarica i propri rifiuti. Ma l’applicazione di Better places comporta una riduzione del 15% degli scarti generati e il raggiungimento, al 2030, di un tasso di riciclo pari al 70 per cento.

Inoltre, tutti i centri commerciali del gruppo presenti in zone sottoposte a stress idrico (difficoltà di attingere a risorse vergini) adotteranno soluzioni e dispositivi che abbatteranno l’acqua consumata per visitatore del 20 per cento.

E ancora : Urw farà in modo che ogni anno il 95% dei propri collaboratori segua un corso di formazione sulla sostenibilità, sia per potere attuare in modo più efficace il proprio piano, sia per darsi obiettivi personali in materia di ambiente e responsabilità sociale.

Infine, mentre già oggi il 10% dei compensi della dirigenza è vincolato al raggiungimento di precisi obiettivi Esg, in futuro la misura verrà estesa a tutti i collaboratori (circa 2.700), nella misura del 20% della parte variabile delle retribuzioni.

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