di Claudia Scorza

Con 37,6 milioni di chili prodotti di Mortadella Bologna Igp, il 2021 conferma, a volume, la produzione del 2020 e registra, invece, un incremento delle vendite dello 0,9% rispetto all’anno precedente, con il segmento dell’affettato che segna +2,8% (dati Ifcq certificazioni).

Se i dati vengono comparati al 2019, si registra +1,7% nel venduto e +4,9% nell’affettato. Ciò conferma che la crescita è continua e di proporzioni tali da aver recuperato e superato i livelli pre-Covid.

«Nonostante il 2021 sia stato un anno difficile, ancora caratterizzato, soprattutto nel 1° semestre, da restrizioni e chiusure dovute alla situazione pandemica in corso, la Mortadella Bologna Igp si conferma come un salume anticrisi, fortemente appagante e dal forte connotato emozionale, insostituibile e inimitabile», dichiara Guido Veroni, presidente del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna. «Questa tendenza è ampiamente confermata anche dai dati del 1° quadrimestre del 2022 che, con oltre 12 milioni di chili, registrano una crescita della produzione del 2,5% e, con 10,5 milioni di chili, un aumento delle vendite del 4,3%. Questo ci fa ben sperare per un’affermazione del 2022 come anno del consolidamento dei consumi di mortadella».

Sul mercato interno la Gdo si conferma il principale canale di vendita con una quota del 47%, seguita dal normal trade (23%) e dal discount (15%). Il mercato nazionale, con l’82% delle vendite, resta il principale mercato di riferimento, mentre il restante 18% è rappresentato dall’export, dove i paesi della Ue fanno la parte del leone. Al loro interno, Francia e Germania rappresentano i principali mercati di riferimento, con quote rispettivamente del 30% e del 24%. Nel 2021 sono aumentate anche le vendite in Belgio (+17,2%) e in Spagna (+5,8%).

Sul fronte export, invece, si registra una flessione delle vendite del 2%, in larga parte da imputarsi alla contrazione del Regno Unito nell’anno dell’entrata in vigore della Brexit, dove si è registrato, dopo anni di crescita, un calo delle vendite dell’8,6%. Lato extra Ue, si evidenzia un incremento dell’export pari a +2,5%, con il sorprendente risultato del Canada, che registra +241,4%, seguito da Hong Kong (+142,3%) e dal Cile (+44,3%).