Dopo l’Irlanda, la Repubblica Ceca e la Francia, capitola anche il Belgio, che chiude tutti i negozi non essenziali per 6 settimane a partire da oggi, 2 novembre. Nel Regno il secondo confinamento, dopo quello primaverile, durerà fino al 7 dicembre.

Oltre alle attività distributive non essenziali si fermano anche tutti quei servizi e quelle professioni che generano un numero apprezzabile di contatti, come parrucchieri ed estetisti.

Lo scopo dichiarato dell’esecutivo è di ridurre i motivi di spostamento e le occasioni di concentrazione sociale, in quanto, come riportano i media locali, i negozi, di per sé, non si caratterizzano come luoghi ad alto rischio.

In Francia, come tutti sanno, il lockdown bis, è invece partito giovedì 29 ottobre, con la pubblicazione, sul ‘Journal Officiel de la République Française’, l’equivalente della nostra Gazzetta Ufficiale, dell’elenco delle attività che possono continuare. Fra gli altri sono autorizzati l’alimentare, compresi gli specializzati, gli ottici, l’abbigliamento, il brico e casalinghi, l’elettronica e telefonia, l’ingrosso, le tintorie e i laboratori di riparazione in genere, per un totale di 41 tabelle merceologiche.

I centri commerciali chiudono parzialmente – solo per i negozi soggetti al fermo -, ma ogni cliente deve avere a disposizione 4 metri quadrati. La riapertura avverrà, nel migliore dei casi, solo il primo dicembre.

Tutto chiuso, dal 5 novembre al 2 dicembre, in Gran Bretagna, a parte i negozi indispensabili, e compresi, invece, bar e ristoranti, strutture sportive o di intrattenimento, spettacolo e con altre finalità di socializzazione. La popolazione è invitata a lavorare da casa e diradare qualsiasi percorso non essenziale.

Sempre da oggi, 2 novembre, parte la versione leggera del confinamento tedesco, che colpisce ristorazione, intrattenimento (cinema e teatri) e strutture sportive. Rivalutazione della situazione fra 4 settimane.

Misure parziali, che investono, di nuovo, ristorazione, accoglienza, sport e divertimento, vigono anche in Austria, sempre dal 2 novembre e fino al 30, e in Portogallo, dove le limitazioni partono mercoledì 4 novembre.

In Spagna, infine l’esecutivo, per ora, non ha ritenuto di adottare restrizioni, delegando il compito alle autonomie territoriali.

Quasi ovunque vige il coprifuoco serale.