di Emanuele Scarci

Patto d’acciaio tra Caffè Vergnano e Coca-Cola Hbc, l’imbottigliatore e distributore in 28 mercati di The Coca-Cola Company.

La torinese Caffè Vergnano ha ceduto il 30% del capitale a Coca-Cola Hbc e ha stretto un accordo di distribuzione esclusiva nei mercati coperti dal distributore quotato alla Borsa di Londra. Le parti hanno concordato di non divulgare i dettagli finanziari del deal.

La famiglia torinese precisa che “l’accordo non impatterà sul mercato italiano né strategicamente né a livello distributivo e la governance sarà mantenuta dalla famiglia Vergnano”.

Crescere all’estero

Quali i motivi della partnership? “Questa partnership è per noi una grande opportunità di sviluppo sul mercato internazionale – commenta Carolina Vergnano, contitolare dell’azienda e quarta generazione -. Si tratta di un accordo che non riguarderà il mercato Italiano e che non modificherà la proprietà dell’azienda che tanto amo: la mia famiglia manterrà la governance e le quote di maggioranza nel futuro. Cambierà, mi auguro, la forza del nostro brand all’estero. Non cambieranno i valori a cui siamo ancorati da sempre, non cambierà la qualità del nostro prodotto, non cambierà il volto dell’azienda”. Poi l’azienda aggiunge: “L’obiettivo è quello di posizionare il marchio Caffè Vergnano con la sua gamma prodotti nel segmento premium all’interno dell’offerta globale di Coca-Cola Hbc e di beneficiare del potenziale di espansione attraverso la sua rete”.

Lotta fra giganti

In realtà il business del caffè ha bisogno di grandi dimensioni e massa critica aziendale: da anni la corsa al gigantismo ha creato aziende globali, comprese le “piccole” Lavazza (2 miliardi di fatturato) e Segafredo-Zanetti (circa 1 miliardo). La stessa Coca-Cola Company nel 2018 ha diversificato nel caffè rilevando la catena inglese Costa Coffee per 4,4 miliardi di euro, un prezzo da gioielleria.

In Italia il fondo di private equity Rhône Capital ha rilevato il 20% del capitale di illycaffè e nella holding di famiglia il fondo Peninsula Capital ha rilevato il 23% da Francesco Illy.

Inoltre lo tsumani della pandemia ha dato una scossa a molti produttori.

Per esempio il fatturato di Caffè Vergnano - esposta sull’Horeca con il 40% in Italia, il 30% all’estero e il resto sul retail - nel 2020 ha segnato una contrazione del 16,5%. Nel 2019 Casa del Caffè Vergnano aveva realizzato un fatturato di 94 milioni con un utile di 5,2 milioni.