di Claudia Scorza

Foodu, il primo supermercato online partecipativo dove le aziende non solo possono vendere i propri prodotti, ma anche dialogare con i clienti stessi, farà il suo debutto alla 34esima edizione di Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale, in programma a Bologna dall’8 all’11 settembre.

La start-up foodtech, fondata nel giugno 2020 da due ingegneri pugliesi, nasce con l’obiettivo di coinvolgere i consumatori nella filiera agroalimentare per aiutare le aziende ad aumentare le vendite, a migliorare la qualità dei propri prodotti e la strategia di marketing, ideare il packaging perfetto e ridurre gli sprechi. Grazie alla digitalizzazione delle metodologie di ricerca di mercato e alla tribù di Foodu, le aziende possono raccogliere driver e spunti decisionali per comprendere come incrementare le vendite.

A due anni dal lancio di questo nuovo modello di supermercato partecipativo, dove i decisori finali sono i clienti stessi, Foodu ha creato una community di oltre 3.000 clienti assaggiatori da tutta Italia per ben 56 categorie alimentari. La tribù di Foodu è disponibile sia per test di prodotti già esistenti sia per effettuare indagini su prodotti non ancora presenti sul mercato. Foodu ha già riscosso molto interesse nell’ecosistema delle startup italiane, tanto da attrarre numerosi capitali privati attraverso una campagna di equity crowdfunding, investitori istituzionali e fondi di investimento.

La community di Foodu è composta da esperti indipendenti che valutano la qualità delle referenze e da un gruppo di consumatori, veri e propri “clienti speciali” chiamati "Approver", che testano in anteprima i prodotti a prezzi scontati valutandone il gusto e il prezzo. Solo se il prodotto è sano e anche buono, allora viene messo in vendita per tutti sul portale.

Nato come il primo modello di filiera agroalimentare partecipativa in Italia, in cui è la community dei clienti che propone e decide cosa mettere in vendita, Foodu ha raccolto finora un ricco database sulle abitudini di consumo, utili alla piattaforma per ottimizzare il catalogo, ma anche alle aziende per comprendere opinioni e comportamenti dei consumatori e per individuare gli interventi necessari per migliorare le vendite dei loro prodotti.

Il team della startup oggi conta su dieci risorse altamente qualificate su market research, quality control, category management, digital marketing e software development e adesso punta a espandere la propria presenza nel mercato della spesa online, coinvolgere nuovi soci e accompagnare anche i produttori in un processo di trasformazione “consumer centric”.

«Tutto nasce da una visione: democratizzare la filiera agroalimentare e rimettere al centro il consumatore», commenta Antonella Fasano, founder e ceo di Foodu. «Le persone partecipano perché, da un lato la spesa in Foodu è garanzia di qualità e, dall’altro, ritengono fondamentale che le aziende ascoltino i loro bisogni. È ingiusto parlare solo di consumatori consapevoli, bisogna iniziare a parlare anche di produttori consapevoli: consapevoli dei bisogni dei clienti e consapevoli della reale qualità percepita dal mercato».

«Attraverso le ricerche di mercato svolte da Foodu – spiega Maria Bordoni, Foodu angel investor e metron market research president – le Pmi hanno la possibilità di comprendere più a fondo le esigenze dei consumatori e di migliorare le loro decisioni, con positivi effetti sulle vendite e sulla redditività».