di Emanuele Scarci

Scende la febbre dei prezzi nel carrello della spesa, anche se rimane ben al di sopra dell’inflazione generale. A settembre l’indice provvisorio Istat relativo al carrello della spesa (comprende alimentari e beni per la pulizia della casa e della persona) scende, su base annuale, all’8,3% rispetto al 9,4% di agosto. Si riduce anche la forbice con l’indice nazionale che, a settembre, si contrae dal 5,3% al 5,4%.
Il calo di tensione dei prezzi si deve prevalentemente al rallentamento tendenziale degli alimentari che compensa il ritorno alla crescita dell’energia (aumenta su base congiunturale).
L’inflazione italiana rimane un po’ più elevata dell’Eurozona, dove a settembre è scesa dal 5,2% al 4,3% su base annua. In Francia il dato è del 5,6%, in Germania del 4,3% e in Spagna del 3,2%.

Consumi deboli

Sugli ultimi dati di Istat, Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, commenta: “A fronte di ulteriori segnali di rallentamento della crescita dei prezzi, i consumi rimangono ancora in terreno negativo, in particolare per quanto riguarda i volumi di vendita del settore alimentare. Nel protocollo ‘Trimestre anti-inflazione’ che abbiamo firmato ieri, ci impegniamo concretamente in questa nuova iniziativa, dimostrando ancora una volta il senso di responsabilità del nostro settore. È però urgente avviare il prima possibile il tavolo permanente presso il Mimit per affrontare i temi specifici del settore della distribuzione, consentendo così alle nostre imprese di lavorare con più efficienza e di continuare a garantire anche in futuro un’offerta di qualità e convenienza per le famiglie”.