di Emanuele Scarci

Carrello della spesa rovente. Ad agosto l’inflazione nel carrello supera ancora quella generale: l’Istat rileva che i prezzi dei beni alimentari e quelli per la cura della casa e della persona balzano da +9,1% a +9,7% su base annuale. Un aumento che non si vedeva da 38 anni.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo si attesta all’8,4%, +0,8% su base mensile. Dato sconosciuto dal dicembre 1985. Lo strappo è causato, da una parte, dai prezzi dell’elettricità e del gas e, dall’altra, dai prodotti alimentari lavorati, saliti da +9,5% a +10,5%.

Luci basse

Per Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione, “le nostre aziende subiscono il vertiginoso aumento dei costi dell’energia, più che triplicato, mettendone a rischio la stabilità. Le aziende della distribuzione hanno già investito in azioni di contenimento dei consumi energetici, come l’illuminazione a basso consumo e gli impianti di riscaldamento e aria condizionata a pompe di calore. Pur continuando l’impegno in questa direzione, le imprese si trovano oggi con costi non comprimibili, si pensi ad esempio all’importanza della refrigerazione in ambito alimentare, dove quasi il 50% delle vendite riguarda prodotti deperibili. Proprio per chiedere un intervento immediato del Governo su questa situazione insostenibile, oggi alle ore 12 le nostre aziende abbasseranno l’illuminazione all’interno dei punti vendita per 15 minuti. Occorre intervenire con urgenza e con misure che abbiano effetto immediato per calmierare i costi energetici e arginare una situazione drammatica”.

Tagliare l'Iva

Secondo Assoutenti, siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale. Il dato in assoluto più drammatico è quello degli alimentari che ad agosto registrano una impennata record, aumentando addirittura del 10,6% rispetto allo scorso anno. Questo significa che una famiglia con due figli, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +794 euro annui (+591 euro la famiglia “tipo”), una stangata senza precedenti.
Assoutenti conclude auspicando che il Governo intervenga con urgenza tagliando subito l’Iva sui beni primari come gli alimentari, in modo da portare ad una immediata riduzione dei prezzi al dettaglio e a benefici diretti per le famiglie.