di Emanuele Scarci

Funziona la strategia di riorganizzazione territoriale e di format di Bennet. Nel 2022 il retail lombardo ha realizzato ricavi da vendite, a parità di pdv e aperture, per 1,49 miliardi di euro (+0,29%), un Margine operativo lordo di 106 milioni (+14,2%) e un utile netto di 22 milioni (+35%).
Un anno complesso per Bennet non solo per il balzo dei costi e l’inflazione a due cifre, ma anche per il processo di profonda razionalizzazione societaria avviato dopo la campagna acquisti degli ultimi anni e tuttora in corso. Il consigliere delegato Adriano De Zordi spiega che “nel 2023 permane alta l’incertezza relativa ad una normalizzazione dello scenario macroeconomico che rende complessa ogni previsione di natura economico finanziaria imponendo un approccio di massima flessibilità, sia di natura commerciale sia di ordine operativo, e di significativa attenzione alle strutture di costo”.
Per Bennet inoltre prosegue il piano di riorganizzazione territoriale e di formato con rilevanti cessioni di pdv nel Nord est, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna “ritenuti non più strategici. "E’ stato avviato anche un articolato piano di riduzione, negli ipermercati di proprietà, degli spazi e degli assortimenti dedicati a elettronica di consumo, tessile e bazar" aggiunge De Zordi.

La catena commerciale della famiglia Ratti ha ristretto l’area di intervento territoriale, sostanzialmente concentrandosi in Lombardia e Piemonte: si è ritirata dal Friuli e dal Veneto (mantenendo la proprietà degli immobili) e ha ceduto alcuni pdv nelle province di Brescia, Alessandria, Torino, Verbania, Piacenza e Forlì. Probabilmente il grosso della riorganizzazione territoriale e di formato è stato realizzato, ma non sono esclusi piccoli interventi.

Giù i costi

Nel 2022 ai ricavi delle vendite al dettaglio di Bennet si aggiungono circa 186 milioni derivanti da altri ricavi e proventi. Il totale ricavi sale così a 1,67 miliardi. La voce altri ricavi è composta da 145 milioni per le attività promozionali delle industrie di marca (sostanzialmente listing fee) e 19 milioni derivanti da plusvalenze per cessione di pdv.

I costi del personale degli oltre 6mila addetti sono stati tagliati di 17,5 milioni a 214 milioni. Nell’esercizio, gli investimenti sono scivolati dai 161 milioni del 2021 ai 42 del 2022: il picco è stato prodotto con gli investimenti nei punti di vendita acquisiti da Margherita Distribuzione (ex Auchan) e Carrefour. Taglio secco del debito netto: è sceso da 280 a 196 milioni.
Bennet rimane anche un grande immobiliarista: terreni e fabbricati sono in bilancio per 628 milioni. Il dividendo per l’azionista unico Ratti è stato di 15 milioni.

Bennet conta 65 pdv fra ipermercati e superstore e 58 punti di ritiro bennetdrive attivi. Sono 50 le gallerie commerciali di proprietà con più di 1.350 negozi.