di Emanuele Scarci

Carrefour Italia torna a crescere e si indebolisce l’ipotesi della exit strategy. Nel quarto trimestre del 2021 la società guidata dal ceo Christophe Rabatel ha aumentato le vendite, a rete costante, del 2,5% a 1,17 miliardi di euro. Anche nel terzo quarter aveva fatto timidamente capolino un rimbalzino del +0,8% a 1,073 miliardi.

Nel complesso, il 2021 si è chiuso con un giro d’affari, a rete costante, di 4,41 miliardi, -3% rispetto al 2020. Che diventa -6,5% a livello corrente. In questa tornata però la filiale italiana è riuscita a sfilarsi la maglia nera della galassia Carrefour, passata al Belgio che ha un fatturato simile all’Italia ma ha registrato un -4,2% delle vendite. Non capitava da molti anni.

La casamadre francese scrive che “il miglioramento della redditività nel 2021 è stato particolarmente marcato in Italia e Spagna. In Italia, Carrefour ha continuato la sua ripresa e ha registrato un’accelerazione della crescita nel secondo semestre, trainata da una strategia commerciale aggressiva e da un forte miglioramento della reputazione”.

Nel 2020 Carrefour Italia aveva chiuso il bilancio con una perdita di 181 milioni, non distante dai 186 milioni dell’esercizio precedente.

Morale più alto

Le lodi da Parigi del ceo Alexandre Bompard fanno bene al morale di Rabatel che ha appena concluso un braccio di ferro con i sindacati sul nuovo piano industriale. Questo comprende una decisa sterzata sul franchising con la cessione di 106 pdv (di cui 82 Express e 24 Market) e uno sfoltimento dei ranghi di 719 addetti. Rabatel però si è impegnato a vincolare i franchisee all’applicazione dei contratti nazionali e ha prorogato il contratto integrativo aziendale fino a giugno 2023. Il top manager transalpino è lontano dal concludere il suo lavoro.

La cura non è finita

Presumibilmente la terapia (finora da cavallo) continuerà ancora per un po’: bisogna migliorare la redditività e forse si dovrà tagliare ancora qualche ramo secco. Con i primi risultati la credibilità di Rabatel è in crescita. E anche la smentita che il massiccio ricorso al franchising non preludesse a una exit strategy dall’Italia appare meno di circostanza. A Parigi in questi ultimi mesi sono riprese le trattative per arrivare a una fusione tra Carrefour e Auchan. Ci sono difficoltà, ma i giornali francesi accreditano la tesi che, dopo le elezioni presidenziali, il mega deal possa realizzarsi. A quel punto la famiglia Mulliez, che ha imposto ad Auchan il ritiro dal nostro Paese, si ritroverebbe ad operarvi ancora.