di Emanuele Scarci

Taglio del nastro alle Officine Storiche di Porta a Mare. Questa mattina il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, e il ceo di Igd hanno inaugurato il complesso immobiliare e commerciale che si estende su oltre dieci ettari, in corrispondenza dei moli che circondano la Nuova Darsena e il Molo Mediceo del porto antico di Livorno.

Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana del waterfront e di riqualificazione delle antiche officine navali di Livorno, da anni inaccessibile ai cittadini e che viene restituito grazie a un mega investimento da 200 milioni di euro a regime. Officine Storiche si compone di 42 appartamenti (di cui il 70% già venduto) e un’area retail che si estende su una superficie di 16.200 mq di Gla, con 5 medie superfici, 21 punti vendita e un centro fitness di 4.700 mq. Tra le varie insegne mass market, Starbucks, McDonald’s, Calaverna, Libreria Coop, Original Marine, Pandora, JD Sport, Primark (in via di apertura). In un corpo adiacente è operativo dal 2014 un supermercato Unicoop Tirreno (da 800 mq netti). Il tutto in una cornice forse unica, compresa tra il mare e il centro storico della città.
“Con l’inaugurazione di Officine storiche - ha detto Albertini - si completa un lungo percorso. E ora siamo ottimisti sul fatto che il progetto incontrerà il favore e l’interesse di un ampio bacino, attratto dalle molteplici opportunità offerte”.

Come conciliare l’ottimismo dell’investitore con l’inflazione e l’erosione della redditività dei retailer e dell’industria? “Con le buone performance operative dei centri commerciali - ha risposto il top manager -. Da nostri calcoli emerge che il dato progressivo delle vendite nel primo semestre 2023 è del +8,5%. E la crescita investe tutte le categorie merceologiche, dall’abbigliamento alla ristorazione fino ai beni per la casa”.

Il patrimonio

Igd è una società di investimento immobiliare quotata alla Borsa di Milano, controllata da Coop Alleanza 3.0 (con il 40,92%) e Unicoop Tirreno (9,97%). Sviluppa e gestisce centri commerciali in Italia (da Catania a Rovereto), con una presenza nella distribuzione retail in Romania. Il patrimonio immobiliare di IGD, valutato in oltre 2 miliardi, comprende 19 tra ipermercati e supermercati, 27 tra gallerie commerciali e retail park e vari altri asset. Nel progetto di Porta a Mare è entrata nel 2007, poco prima della crisi finanziaria del 2008 e della paralisi pandemica, e ha completato la realizzazione del Comparto Mazzini, di Palazzo Orlando e della Torre dell’Orologio. Finora Igd ha investito 150 milioni, ma si arriverà a 200.
Restano da ottenere le autorizzazioni per la parte dell’area del Muro Mediceo, dove dovrebbero sorgere un albergo, un auditorium ed edilizia abitativa. “Su questa parte però - ha sottolineato Albertini - una volta ottenute le autorizzazioni cederemo tutto perché quello non è il nostro business”.

Meno leva
A proposito di cessioni, nel piano strategico della società sono previste dismissioni di asset per 200 milioni, soprattutto ipermercati e supermercati, per ridurre il debito. Quali? “Non possiamo indicarli per rispetto del retailer – ha risposto Roberto Zoia, direttore patrimonio e sviluppo di Igd – ma abbiamo un pacchetto di asset già ottimizzati cioè quelli sui quali siamo intervenuti riducendo le superficie e ammodernandoli. Attualmente stiamo realizzando due restyling: il centro commerciale di Portogrande di Ascoli e Leonardo di Imola”.
Poi Zoia ha aggiunto che nonostante tutte le avversità la gestione immobiliare delle gallerie commerciali garantisce un rendimento di tutto rispetto (intorno al 6,5%), superiore a uffici, high street, logistica e hotel. “Specie in uno scenario di riduzione dei tassi d’interesse, signora Lagarde permettendo”. Tuttavia nel pomeriggio la Banca centrale europea ha aumentato i tassi d’interesse per la decima volta consecutiva.