È braccio di ferro tra i centri commerciali e Attilio Fontana: il presidente leghista di Regione Lombardia, anche nell'aggiornamento del 27 ottobre, che porta varie precisazioni inerenti al Dpcm 24 ottobre 2020, ha ribadito il blocco dell’attività dei centri commerciali nel week end, fino al 13 novembre. Anche Piemonte e Campania, già sulla stessa lunghezza d’onda con il primo blocco degli shopping center sabato 24 e domenica 25 ottobre, dovrebbero continuare con la linea dura. Nella medesima direzione dovrebbe muoversi la Toscana.

Come si legge sul sito di Regione Lombardia “nelle giornate di sabato e domenica è disposta la chiusura delle grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali al dettaglio presenti all'interno dei centri commerciali. Questa disposizione non si applica alla vendita di generi alimentari, alimenti e prodotti per animali domestici, prodotti cosmetici e per l'igiene personale, prodotti per l’igiene della casa, piante e fiori e relativi accessori, giornali, riviste e periodici, nonché alle farmacie, alle parafarmacie, alle tabaccherie e rivendite di monopoli. Per le attività di somministrazione di alimenti e bevande situate all’interno delle grandi strutture di vendita e dei centri commerciali vengono applicate le misure limitative e le Linee guida previste dal Dpcm del 24 ottobre e dall’Ordinanza n. 624. Le altre attività (come parrucchieri, estetisti, altre attività artigianali, studi dentistici) possono restare aperte nel rispetto delle linee guida in vigore”.

Se è vero che la Lombardia e, segnatamente Milano, sono tra le più flagellate dai contagi è altrettanto vero che, in questo modo, gli shopping center rischiano di perdere il 50% dei ricavi, concentrati, appunto, nel fine settimana.

Nei giorni scorsi 19 shopping center, su iniziativa di Davide Lardera, amministratore delegato di Scalo Milano - monumentale outlet ubicato a Locate Triulzi, a 15 minuti dalla città - hanno deciso di istruire la pratica di ricorso al Tar.

Da un punto di vista legislativo la competenza sugli orari del commercio appartiene allo Stato e non agli enti locali. Tuttavia, con il Decreto-legge n. 19/2020, entrato in vigore il 26 marzo 2020, il Governo ha concesso poteri rafforzati alle Regioni in materia di adozione delle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19.