di Luca Salomone

Nel 2023 il largo consumo ha raggiunto i 134 miliardi di euro di spesa finale (+7,9% rispetto al 2022), mentre i clienti hanno realizzato 4,2 miliardi di visite nei negozi e acquistato 430mila prodotti.

Questi i primi dati emersi durante la 39ma edizione de Linkontro, organizzata da NielsenIQ (Niq) a Santa Margherita di Pula (Cagliari) dal 16 al 19 maggio.

Il consumo piace fresco

Ma come si sta muovendo, attualmente, la domanda? Secondo il Barometro di Niq e Gfk l’esborso per i prodotti di massa e per gli articoli tecnologici e durevoli ha registrato, nei primi tre mesi del 2024, un lieve incremento delle vendite in valore, dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo un fatturato complessivo di 45,8 miliardi di euro. Un andamento moderato e che si aggrava su tecnologia e durevoli.

Durante il primo quarter, il grocery ha fatto segnare 31 miliardi di euro, con un incremento tendenziale del valore di vendita del 3%, il che dimostra come il settore continui il suo percorso di sviluppo, ma a una velocità inferiore rispetto all’anno precedente (+9,5%) e con un rallentamento dovuto, più che altro, alla discesa dei tassi di inflazione.

I tre principali aggregati dei beni di prima necessità, fresco e cura casa e persona, mostrano progressi omogenei. Secondo il Barometro la migliore performance è del fresco, con un aumento del 3,3% e un giro d’affari di 6,7 miliardi di euro.

L’alimentare in genere sale di meno, del 3%, e raggiunge i 20,5 miliardi di euro di spesa, con una crescita di circa 600 milioni di euro rispetto al primo quarter del 2023.

Il cura casa e persona, dal canto suo, evidenzia un delta, in valore, del +2,3% e ricavi pari a 3,8 miliardi.

Durevoli in acque agitate

I beni durevoli e tecnologici, dopo il calo registrato nel corso del 2023 (-1,1%), hanno cominciato l'anno con un ulteriore ribasso. Gennaio-marzo 2024 si è chiuso con un dato complessivo di 14,7 miliardi di euro, in flessione, tendenziale, del 3,8 per cento.

Ci sono, tuttavia, alcune differenze importanti a livello di singoli mercati: il bricolage e casa ripiega di meno, con un -3,5% a valore e un giro d’affari di 6,7 miliardi di euro.

Meglio ancora, anche se il segno negativo resta, per gli elettrodomestici che perdono l’1,7% e totalizzano nel trimestre, 1,5 miliardi.

Decisamente bene per i cosiddetti "altri settori" (che valgono oltre 3 miliardi di euro) in incremento dello 0,9%, grazie ai prodotti per la cura dei bambini, per la salute e agli orologi da polso.

I "Technical consumer goods" – elettronica di consumo, telefonia, informatica, prodotti per l’ufficio, fotografia e altri generi tecno – continuano, invece, a navigare in acque agitate e chiudono il primo trimestre 2024 con una contrazione dell’8,9% e un fatturato di 3,5 miliardi di euro. Bisogna ricordare, però, che si tratta di un rimbalzo sull'eccezionale espansione del mercato durante gli anni della pandemia.

Mdd a doppia cifra

Passiamo al quadrimestre: stando alle rilevazioni di Niq, aggiornate ad aprile 2024, la spesa degli italiani rallenta di nuovo e i volumi incassano un segno negativo dell’1,3%, mentre l’andamento a valore si piazza a +0,4 per cento.

La crisi dei volumi si manifesta in particolare negli esercizi piccoli, mentre sono in controtendenza il drug, con il +6,1% in quantità e i negozi altamente specializzati.

Infine, secondo le analisi Niq, la marca del distributore si conferma il segmento più dinamico, mentre la pressione promozionale applicata dalle grandi marche resta evidente e ne delinea le difficoltà.

Basti dire che, da gennaio ad aprile 2024, la Mdd di primo prezzo evidenzia un +40,6% a valore e +29,4% a volume.