Un risultato eccezionale per la Dop economy italiana, che supera i 16,2 miliardi di euro alla produzione - 8,9 miliardi vino -, con una crescita del 6% in un anno.

Lo testimonia il XVII Rapporto Ismea-Qualivita che, nella sua analisi sui dati produttivi 2018, registra una tendenza ben inserita nello storico dei valori positivi degli ultimi 10 anni per il settore degli alimenti e dei vini a denominazione, grazie a 824 Ig che, all'export, superano i 9 miliardi di euro (+2,5%). Nel comparto operano oltre 180.000 addetti e 285 Consorzi di tutela riconosciuti.

Le vendite oltre confine mantengono stabile la quota del 21% delle Dop, Igp, Stg nell'export agroalimentare italiano.

Il contributo maggiore al flusso esportativo è dei vini, con un valore di oltre 5,4 miliardi (+3,5), mentre più stabile è il cibo, che si attesta sui 3,6 miliardi, con una crescita dell’1,2 per cento.

L’analisi degli impatti mostra come tutte zone d’Italia beneficino di una ricaduta economica positiva dovuta alle filiere Ig agroalimentari e/o vitivinicole, anche se la concentrazione del valore è più forte in alcune aree. Le prime 5 regioni concentrano il 65% del valore produttivo: spicca il Veneto (3,9 miliardi), seguito da Emilia-Romagna (3,41), Lombardia (1,96), Piemonte (1,23) e Toscana (1,11). Fra le province svettano Parma (1.383 milioni), e, a grande distanza, Modena, Reggio Emilia, Brescia e Mantova.

Per consistenza del patrimonio, a fine 2019, l’Italia conferma il primato mondiale per numero di prodotti certificati, con 824 indicazioni su 3.071 totali: oltre una Ig su quattro nel mondo appartiene al nostro Paese.

Per singoli comparti i formaggi restano leader, con un valore alla produzione di 4,1 miliardi di euro, in crescita del 5 percento. Tendenzialmente stabile il valore al consumo, attestato sui 7,2 miliardi (-1,3%) e all’export, 1,8 miliardi (+0,8%). Emilia-Romagna e Lombardia concentrano quasi i 2/3 del valore totale, ma fra le prime 10 province si trovano anche Caserta (Campania), Cuneo (Piemonte) e Vicenza (Veneto).

Sopra il miliardo di euro il valore alla produzione di Parmigiano Reggiano Dop e Grana Padano Dop. In crescita il valore produttivo di quasi tutte le principali produzioni, con un grande recupero a doppia cifra per il Pecorino Romano e il Montasio.

Il comparto dei prodotti a base di carne vale 2 miliardi di euro alla produzione (-1,1% su base annua) e 4,8 miliardi al consumo (+2,9%), con una produzione certificata in salita del 2,5 per cento. Lieve calo per l’export, a -1,9%, per un dato di 569 milioni di euro. L’Emilia-Romagna è la regina indiscussa del comparto, con Parma che traina, seguita, nella classifica provinciale, da Udine, Sondrio e Bolzano. Al Prosciutto di Parma (824 milioni), seguono il Prosciutto di San Daniele (307) e la Mortadella Bologna (296).

Nella “top ten” in valore dei prodotti si registrano buone crescite soprattutto per il Prosciutto di Norcia, la Coppa di Parma e il Prosciutto Toscano.

Ortofrutticoli: con una produzione certificata di più di 380.000 tonnellate, per un valore all’origine di 324 milioni di euro (+8% su base annua) e di 714 milioni al consumo (-17%), il settore presenta risultati condizionati dalla severa flessione del raccolto delle mele nell’arco alpino. Cresce infatti, a doppia cifra, il valore alla produzione e al consumo di quasi tutte le altre principali produzioni Ig: sale la frutta in guscio, con la Nocciola del Piemonte e il Pistacchio Verde di Bronte, e un’ottima performance dimostra il Melone Mantovano.

Registra una produzione di 90,7 milioni di litri l’aceto balsamico certificato Dop e Igp. Il distretto è concentrato nelle province di Modena e Reggio Emilia, per un valore di 369 milioni, che raggiunge 930 milioni al consumo. Il settore esporta circa il 92% della produzione.

L’Aceto Balsamico di Modena Igp, da solo, vale 363 milioni all’origine e raggiunge gli 834 milioni all’export, anche se mostra uno stop alla produzione (-7%) dopo due anni consecutivi di crescita.

Forte di una produzione complessiva 2017-2018 particolarmente abbondante, l’olio d’oliva mostra una crescita significativa anche per i volumi certificati: oltre 12.500 tonnellate di olio Dop e Igp (+22%), per un valore alla produzione di 86 milioni di euro (+18%) e 144 milioni di euro al consumo (+21%). Cresce anche l’export, che raggiunge i 62 milioni di euro (+11%).

Produzione oltre le 14.000 tonnellate per le carni fresche certificate Ig, che hanno un valore all’origine di 91 milioni di euro (+2,8% su base annua) e di 195 milioni al consumo (-0,9%). La Sardegna è la prima, seguita da Toscana, Lazio, Marche e Umbria.

Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale è la produzione principale, cui seguono l’Agnello di Sardegna, l’Abbacchio Romano, l’Agnello del Centro Italia e la Cinta Senese.

Negli altri settori grande crescita dimostra la Pasta di Gragnano (+62%) undicesimo prodotto food Ig italiano per valore. Bene la panetteria e pasticceria, con la Piadina Romagnola (+24%), i Cantuccini Toscani (+28%) e il Pane Toscano (+7%). In aumento, infine, la Ricotta Romana (+16%), lo Zafferano dell’Aquila e i Mieli Dop.

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