Cpr System è da sempre una realtà innovativa e proiettata sui temi della sostenibilità ambientale. La società cooperativa, infatti, nasce con lo scopo di realizzare un sistema virtuoso dedicato alla filiera dell’ortofrutta per movimentare e distribuire i prodotti con imballaggi riutilizzabili, senza immettere rifiuti nell’ambiente. Oggi, il modello si è ampliato ad altre filiere del fresco, come quella delle carni o del pesce, sempre con l’obiettivo di rendere più funzionale la logistica distributiva. Una delle ultime novità è la cassa Redea: efficiente, tecnologica e sostenibile. Con Monica Artosi, direttrice generale di Cpr System, siamo entrati nel vivo di questa innovazione, scoprendone i punti di forza, le peculiarità e i vantaggi.

Come nasce la nuova cassa Redea?
Redea nasce da un know how di oltre vent’anni di Cpr System sull’efficienza economica ed ambientale del nostro modello. Sono temi che trattiamo da tempo e, anzi, sono la ragione per cui Cpr è nata nel 1998. Oggi questi argomenti sono di estrema attualità e c’è un’urgenza generalizzata nel trovare modelli produttivi che non immettano rifiuti nell’ambiente. Redea è il frutto di una grande esperienza, ma anche di un notevole impegno verso l’innovazione nel settore del pooling.

Quali sono i suoi plus?
La cassa Redea è di dimensioni e peso inferiori alle precedenti casse verdi e questo ci consente di ottimizzare i trasporti riducendoli del 20% circa rispetto a prima, con un risparmio del 10,3% nelle emissioni di CO2 in fase di trasporto. Il consumo di carburante si riduce dell’1,66%. La particolare trama che la caratterizza consente una maggiore areazione dei prodotti e quindi ne aumenta la shelf life. Nonostante il peso inferiore e la minore dimensione siamo riusciti a mantenere la stessa capacità di contenimento interna, quindi ottimizziamo perfettamente la logistica dei trasporti. Abbiamo messo a punto la chiusura agevolata della cassa e una maniglia ergonomica per movimentare le casse.

Perché si parla di cassa “smart”?
Redea è una cassa “parlante”, dotata di etichetta Smart-Label con il codice a barre che identifica numerosi dati sul prodotto. È inoltre munita di un tag RFID, che consente un’identificazione univoca della logistica in ingresso o in uscita dai magazzini e la completa automazione di tante informazioni preziose per ottimizzare, come sempre facciamo, l’efficienza economica e ambientale.

Come siete riusciti a integrare design, innovazione e sostenibilità in un unico prodotto?
Per realizzare la cassa il team del Politecnico di Milano, che ha messo a punto il design di progetto sulla base del nostro breefing tecnico, ha tratto ispirazione proprio dalla natura. La trama grafica si rifà infatti al teorema di Voronoi, lo stesso che ispira la geometria degli stomi delle foglie in natura o le macchie nere delle giraffe. Il design della cassa è un elemento fortemente caratterizzante: essere riusciti a integrare design, innovazione e sostenibilità in un unico prodotto è una sfida vinta da Cpr System grazie all’integrazione stretta tra ricerca, sviluppo e impresa. Prima di tutto abbiamo messo a punto una strategia, abbiamo individuato bisogni e margini di miglioramento del settore, abbiamo coinvolto l’eccellenza scientifica per mettere a punto delle risposte e abbiamo confrontato sempre i risultati con la nostra base sociale, che è fatta di distributori e produttori.

Quali sono i vantaggi per il retailer che sceglie questo tipo di cassa innovativa?
I vantaggi sono di natura economica, ma anche di impatto positivo sull’ambiente che ogni anno quantifichiamo con precisione. Da non sottovalutare, infine, l’estetica dei punti vendita. Uniamo, insomma, l’efficienza economica e ambientale e la forza dell’innovazione a 360°.

L’utilizzo di Redea sarà presto esteso ad altre filiere del fresco?
Nei prossimi due anni dobbiamo affrontare l’importante sfida di convertire 16 milioni di vecchie casse in casse Redea. Ci sarà un grosso impegno in questo senso per il recupero, la rigranulazione e la ridistribuzione. Redea per ora è destinata all’ortofrutta, ma certamente, un passo alla volta, penseremo anche alle altre filiere.