di Luca Salomone

Dopo circa un anno di travagliate vicende e continui colpi di scena, si comincia a scrivere un epilogo alla saga Casino.

In giugno arriva il Cda

Intanto il consorzio guidato dal multimiliardario ceco Daniel Kretinsky controlla ora il 52,1% dei titoli, un fatto che, il 27 marzo, ha portato al delisting azionario all’Euronext Parigi.

Inoltre, è stato formato, sempre il 27 marzo, un nuovo Cda che entrerà in carica il prossimo 11 giugno, dopo l’approvazione dell’assemblea generale del gruppo. Esce, dopo circa 20 anni, Jean Charles Naouri, presidente e amministratore delegato del gruppo, ma anche azionista di minoranza.

Entrano, invece, ai vertici, Laurent Pietraszewski, presidente, e Philippe Palazzi, amministratore delegato e direttore generale.

Il primo ha ricoperto importanti cariche politiche e, fra il 2019 e il 2022, è stato Segretario di Stato alle pensioni e alla salute del Governo Macron. Ma, ancora prima, ha lavorato – dal 1990 al 2017 - in Auchan: al momento dell’uscita era direttore delle risorse umane.

Palazzi è stato invece, per un anno, Ceo di gruppo Lactalis e, in precedenza uno dei manager di spicco di Metro, dove tra l’altro ha ricoperto, il ruolo di direttore generale per l’Italia. Ha lasciato gruppo Metro nel 2020, dopo essere stato membro del board e chief operating officer.

Fatturato dimezzato?

Ma torniamo alle cifre. Il nuovo azionista di maggioranza prevede un’immissione di capitale iniziale di 1,2 miliardi di euro, per abbassare l’indebitamento fino a 6,1 miliardi di euro rispetto a un totale di 7,3 miliardi circa. Naturalmente il debito scenderà gradualmente: entro marzo 2028 dovrebbe arrivare a 2,6 miliardi di euro.

Dal punto di vista del perimetro Casino ha vissuto una drastica riduzione in Francia, con la cessione a Intermarché, Auchan e Carrefour, di un totale di 323 ipermercati. Il 19 marzo l’operazione ha ottenuto una deroga speciale dall’Antitrust francese, la quale si è riservata un futuro esame degli effetti della concentrazione.

Inoltre, Casino ha praticamente abbandonato l’America latina, dove realizzava circa 17 miliardi di euro nel 2022: ora mantiene soltanto il 22,5% della brasiliana Pão de Açucar, avendo ceduto, sempre in Brasile, i cash&carry Assai (280 insediamenti) e la colombiana Exito (2.400 supermercati).

Al momento è molto arduo calcolare il futuro giro d’affari del gruppo: tuttavia si parla di un dimezzamento, rispetto ai 33,6 miliardi consolidati nel 2022.

Nel frattempo, però, il retailer francese sta guardando anche a nuovi orizzonti e si prepara a investire 700 milioni sullo sviluppo estero. Il 28 marzo, per esempio, ha introdotto in Belgio, per la prima volta, la controllata Monoprix, specialista dei supermercati di prossimità. E proprio questo marchio sarà, anche in Patria, la vera testa di ponte del rilancio.