di Luca Salomone

Apparentemente scomparso dall’Italia, a seguito della fusione con Arcaplanet – che ha portato al cambio d’insegna e all’integrazione di 112 punti vendita Maxi Zoo – il colosso tedesco Fressnapf, re dei prodotti per animali, fa scintille nelle 14 nazioni europee di presenza: Germania, ovviamente, e poi Francia, Austria, Svizzera, Belgio, Ungheria, Danimarca, Polonia…

Un piano di 400 aperture

Il totale rete ha toccato 2 mila punti vendita (erano 1.800 nel 2021), di cui una buona metà in Germania, e il resto negli altri Paesi.

Dopo avere annunciato un piano di sviluppo, per il 2024, di 400 nuovi negozi, il gruppo, leader nel Vecchio continente, ha imposto, nei giorni scorsi, la propria forza distributiva nei Paesi Bassi, grazie all’acquisto di Jumper, seconda catena locale di petshop con 50 negozi, di cui tre in affiliazione, più una ventina di shop in shop, come riporta il quotidiano belga Retail detail.

L’operazione è, in certo qual modo, un ritorno al passato, visto che la multinazionale tedesca, nell’ormai lontano 2002, aveva rilevato una partecipazione in Jumper, ceduta, per vari motivi, nel 2015.

L’imprenditore Torsten Toller, classe 1966, fondatore e titolare di Fressnapf, ha spiegato che si tratta «di un’operazione strategica e che ci permette di entrare in un vasto mercato geografico, che, oltre a essere in forte incremento, vanta, nel pet market, un fatturato al consumo di 1,7 miliardi di euro».

Durante l’esercizio in corso il gruppo germanico, creato nel 1990, prevede di raggiungere un giro d’affari di 4 miliardi di euro.

Dalla Germania all'Italia

La suddivisione dei ricavi prima delle imposte vede, in pole position, la nazione tedesca (oltre 1.900 milioni di euro), seguita, a molta distanza, dalla Francia (427 milioni) e dall’Austria (302 milioni).

Al quarto posto, con 234 milioni si situa l’Italia, un valore che fotografa il patrimonio netto dopo la fusione con Arcaplanet e che permette di ribadire che, da noi, Fressnapf c’è, anche se non si vede.

Come è ben noto il mercato è sempre in fermento: Statista riporta che, nel 2022, si contavano, nel nostro continente, 91 milioni di famiglie con almeno un animale da compagnia, rispetto ai 70 milioni del 2010 (il dato sembra però molto prudenziale). L’annuario Assalco-Zoomark, stima infatti che, solo nella nostra Italia, ci siano addirittura 65 milioni di pet.

Fortune, dal canto suo, valuta che, nel mondo, il pet market (cibo, accessori e cure) abbia raggiunto nel 2023, un valore di 250 miliardi di dollari, che diventeranno 367 entro il 2030, con un Cgar (tasso di crescita annuo cumulato) di poco inferiore ai 6 punti.