Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 16 Maggio 2024 - ore 20:01
Le autorità del paese asiatico hanno deciso di interrompere temporaneamente le esportazioni di alcuni ortaggi, tra cui il peperoncino, per ritorsione contro l'Europa.
La crisi dei consumi in Gran Bretagna spinge il primo retailer nazionale a escogitare l'offerta nella speranza che il denaro venga poi speso nei suoi punti vendita. Promozione di gennaio: 20 sterline per un grammo a 18 carati.
Il logo austriaco della lingerie femminile di altissima gamma dichiara vendite in aumento dell'8,1%, a quota 74 milioni di euro contro i precedenti 68,5 milioni.
La crisi mondiale spinge le aziende che hanno accumulato liquidità a investire perché i tassi d’interesse ai minimi storici non spingono certo a tener congelate le ricchezze messe da parte.
La catena “specialista multistile nell’arredamento per la casa a prezzi low cost” potrebbe finire in mano a Steinhoff International che già controlla, tra gli altri, il marchio Formica.
Forti le ambizioni della marca sportiva che vuole incrementare i ricavi nel grande paese asiatico del 10-15% strappando a Nike la leadership di mercato.
La prima, che ha affidato alla seconda la distribuzione e il marketing dei suoi prodotti nel canale alimentare, vuol tornare sui suoi passi ritenendo più conveniente far da sé. Tutti i presupposti per una dura battaglia legale.
Il gruppo francese torna a Pehino 12 anni dopo aver concluso una precedente esperienza. L’insegna vi riaprirà entro il 2013 il primo negozio asiatico di una, si spera, nuova serie.
Un vantaggio per catene come TJ Maxx e Ross che puntano su prezzi ridotti grazie anche ad allestimenti spartani dei punti vendita.
Le autorità del centro urbano sito nell’isola di Fuerteventura, che fa parte dell’arcipelago delle Canarie, territorio spagnolo a ovest delle coste atlantiche del Nord Africa, hanno autorizzato la catena iberica ad aprirvi il suo primo punto vendita.
Il valore stimato dell'operazione è di 868 milioni di euro. A concludere l'affare era interessata anche Tesco che ora si vede minacciata la sua leadership locale.
I profitti prima delle tasse salgono del 36%. “E possiamo crescere ancora”, dice il Ceo Justin King. Occhi puntati sui prodotti a marchio di gamma elevata tra i quali spicca la linea \"Bistrot\" che propone piatti \"da ristorante\".
I dati indicano un aumento delle vendite del 5,4% a quota 4,57 miliardi di sterline, equivalenti a circa 5,3 miliardi di euro, con un +17% dell’utile prima delle imposte, pari a 348,6 milioni di sterline (403 milioni di euro).
Utile a 754 milioni di dollari (-8,5% sul 2009). Il gruppo denuncia effetti fiscali sfavorevoli, ma “la fusione con Cadbury procede bene e si confermano i target per il 2010”.