di Federica Bartoli

Amorim Cork, azienda specializzata nella produzione e vendita di tappi in sughero, ha chiuso lo scorso esercizio con un fatturato pari a 77 milioni di euro, in crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente: ciò significa che l'azienda ha venduto, nel solo 2023, 633 milioni di tappi in sughero a 3.700 cantine.

Una capillare presenza nazionale che permette di veicolare, oltretutto, un tema caro ad Amorim Cork Italia: la superiorità del tappo in sughero rispetto ad altre chiusure, per tutela tecnica, perfezione sensoriale, esperienza premium data ai vini, ma anche per cultura.

«Nel 2023 il canale Horeca ha avuto un ruolo primario anche grazie al boom del turismo - aggiunge Carlos Veloso dos Santon, amministratore delegato di Amorim Cork Italia - ma non ha compensato il calo dei volumi di settore, che per molte aziende sono risultati di doppia cifra. Se noi abbiamo guadagnato posizione, lo dobbiamo a un team coeso e preparato: le persone Amorim sono la sua forza e il suo valore inimitabile. Se possiamo guardare al futuro con fiducia, ad esempio all'obiettivo di mercato di 700 milioni di tappi nel 2024, è grazie a chi, dal customer care alla forza vendita, ha dimostrato senso di appartenenza, professionalità estrema, umanità sempre presente. Questo permette una produzione migliore e, per noi, significa offrire un valore aggiunto unico a ogni bottiglia chiusa con il nostro sughero, simbolo d'eccellenza da ogni punto di vista».

Se da un lato, infatti, il settore enologico è stato caratterizzato da un calo dei consumi di vino, dovuto anche alla scarsa capacità di spesa degli italiani, tra i primi consumatori di quello prodotto entro i confini del Paese (si calcola che circa il 50% della produzione italiana sia venduta appunto all'interno) e dall'altro da un calo dell'export, trattandosi di un bene non essenziale, vero è anche che Amorim Cork Italia ha guardato sempre con fiducia al mercato italiano.

Tra le iniziative in cantiere, l’azienda si appresta a festeggiare i 25 anni della sua presenza in Italia, investendo in un ampliamento della sede operativa che, dai 3.600 mq iniziali arriverà a ben 8mila mq, il tutto senza mai fermare la filiera, anzi, con una previsione di aumento della capacità produttiva del 50% a fine 2024.

Rimane rilevante, inoltre, la possibilità di certificare i crediti di Co2 dei propri tappi: un nuovo traguardo per la sostenibilità è stata, infatti, la revisione del disciplinare Viva (programma del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che dal 2011 promuove la sostenibilità del comparto vitivinicolo italiano) che prevede l'uso dei fattori di emissione carbonica calcolata dai produttori di packaging al posto dei dati standard, migliorando le prestazioni climatiche delle bottiglie di vino. Ciò implica che Amorim Cork Italia può rendicontare il bilancio di Co2 a chi sceglie le sue chiusure in sughero, la cui carbon footprint viene rilevata per l'intera filiera.

Prosegue poi con successo il progetto Etico, a favore di sostenibilità ambientale e sociale: la tendenza è più che mai rivolta, inoltre, alla promozione di Suber, il progetto di recupero e valorizzazione della granina di tappi di sughero usati che diventano arredamento e accessori di alto design, quest'anno più che mai pensati per il mondo del vino. L'ottica è quella di generare un’economia circolare propria del sughero, all'interno di un concetto di economia circolare più vasto: questa materia prima, già utilizzata in veste di tappo e poi tritata per il recupero, torna in cantina sotto nuove vesti, come quella di un complemento di arredo ricercato e funzionale.

La casa madre in Portogallo, infine, è pioniera di un progetto di riforestazione e nei 4 anni in corso sta piantando 1,5 milioni di nuove querce da sughero, di cui 400mila solo nel 2024.