Paolo Cremonesi, responsabile commerciale dell’azienda veronese, ha illustrato dettagliatamente alla redazione di DM le peculiarità dei propri prodotti e tracciato le linee guida – qualità, innovazione e confezionamento rigorosamente in atmosfera protettiva - per lo sviluppo del business.

Riseria Cremonesi è presente in diversi canali distributivi. Qual è il peso complessivo della gdo?
La gdo in Italia copre circa il 70% circa della nostra produzione totale, l’ingrosso tradizionale il 10% e altrettanto la ristorazione collettiva. La quota restante si divide equamente tra retail e ristorazione qualificata. Quanto al rapporto tra Italia ed estero, sottolineo la nostra presenza relativamente giovane nella gdo straniera. Le recenti performance di Riseria Cremonesi hanno registrato un picco all’estero, seguito poi da un rientro nella quota nazionale, in linea con la nostra volontà di privilegiare la gdo italiana. Il nostro rapporto ideale tra Italia ed estero si attesterebbe sul 50/50. L’incremento su determinate strutture italiane ci porta in realtà a un rapporto di 60/40, considerando una presenza estera distribuita tra gdo e canale etnico italiano destinato alla ristorazione.

Quali sono i vostri brand di punta?
La nostro parco brand è piuttosto articolato. Vanno citati  Riso San Marco e Selezione Egidio Cremonesi, che è il marchio dei prodotti Extra, Riso della Scala e Speedy Rice. Riso San Marco è la linea più diffusa sul mercato: la prima a essere commercializzata dall’azienda e la più presente nei mercati esteri. Una perla a marchio Riso San Marco è Speedy Rice: la linea di riso pregiato a cottura rapida subito pronto e sempre versatile che conta tre referenze (Carnaroli, Carnaroli Integrale, Basmati) capaci di prestarsi alle più svariate ricette in soli 4 minuti. Il Riso Extra è invece il primo riso a poter esporre questa dicitura a norma di legge. Le varietà Extra Vialone Nano, Arborio e Carnaroli condividono elevati livelli d’integrità delle proprietà nutrizionali, di mantenimento delle qualità organolettiche e di tenuta in cottura. Infine, Riso della Scala: le tre principali varietà di riso Carnaroli, Arborio, Vialone Nano offrono al consumatore il meglio del patrimonio tradizionale della coltura del riso italiano.

Quanto pesano le private label sul totale del business riservato al canale gdo?
La nostra presenza nell’ambito del private label è piuttosto recente. Abbiamo da poco iniziato ad affrontare questo comparto, raggiungendo attualmente una quota del 15%-20% e prefiggendoci una penetrazione con sempre maggiore determinazione.

Quali sono i plus del vostro riso immesso a scaffale?
L’eccellenza qualitativa innanzitutto. Un riso di eccellenza merita un confezionamento altrettanto adeguato. Per questo Riseria Cremonesi si è concentrata sull’evoluzione tecnologica per offrire al suo riso una soluzione capace di mantenere l’integrità del prodotto. La nostra risposta, di cui deteniamo il primato, è il confezionamento in atmosfera protettiva. Grazie a collaborazioni con i referenti accademici qualificati - in particolare l'Università di Agraria di Milano e l'Istituto di Entomologia dell'Università di Piacenza - siamo riusciti a perfezionare una modalità esclusiva di confezionamento, che si distingue da altre tecniche analoghe per la specifica miscela di gas introdotta nella confezione. L’atmosfera protettiva consiste in un mix di azoto e anidride carbonica, da cui viene completamente escluso l’ossigeno. Ciò comporta l’integrità del prodotto. Anche l’aspetto del riso ne risulta avvantaggiato. Una serie di plus che non si esaurisce al momento dell’apertura della confezione: l’atmosfera protettiva “allunga” la vita del prodotto, poiché l’assenza di ossigeno blocca qualunque attività fisico-biologica che possa provocarne il deterioramento. Anche a confezione aperta: l’anidride carbonica contenuta nella confezione Cremonesi penetra nei chicchi di riso, riducendone la vulnerabilità da parte di agenti esterni. Oltre a vantaggi di utilizzo, l’atmosfera protettiva ha anche un accentuato carattere ecologico, evidente nella maggior durata del prodotto anche dopo l’apertura del pack e nel rispetto per le caratteristiche fisiche e organolettiche del riso. Ma non solo: questa tecnologia non prevede un doppio imballo. L’impatto sull’ecosistema e i relativi costi di smaltimento dei rifiuti vengono quindi ridotti.

Per quanto riguarda l’offerta di riso per la gdo è possibile parlare di innovazione? Esistono a vostro avviso dei margini per introdurre nuove referenze?

La nostra spinta all’innovazione passa senz’altro attraverso la tecnologia dell’atmosfera protettiva. Inoltre, in termini di prodotto, la nostra linea guida ci porta a cercare nuovi segmenti di mercato, contenuti ma significativi, tramite proposte peculiari ed esclusive: così nasce Speedy Rice e prodotti come gli Gnocchi Di Riso e le Chicche di Riso.

Può illustrarmi nel dettaglio il piano d’espansione che avete in programma per i prossimi anni specificando come avete intenzione di operare in Italia?

Sicuramente insisteremo sul nostro plus distintivo, l’atmosfera protettiva, e accentueremo la nostra portata innovativa. Inoltre manterremo il forte orientamento alla qualità e il rispetto del prodotto, con un impegno costante al miglioramento. In breve, vediamo la nostra espansione solo in stretto collegamento con la qualità. Puntiamo sempre e comunque sulla tecnologia per abbinare a un prodotto eccellente le più adeguate modalità di confezionamento.

Ultimamente si discute con una certa frequenza della necessità di valorizzare il made in Italy sia food che non food e della questione Ogm. Quali sono le vostre opinioni in merito a questi argomenti di discussione?

Riseria Cremonesi vanta una peculiarità da valorizzare. Questo obiettivo in realtà va esteso all’intera categoria come vero e proprio imperativo. Parlo della necessità di distinguerci tramite il made in Italy: il settore del riso ha ancora molto da fare per il lavoro sulla qualità. Il consumatore italiano infatti si è assuefatto al riso italiano senza probabilmente coglierne la portata di eccellenza nazionale. Per questo dobbiamo proporci all’estero come puro sinonimo di qualità anche in considerazione del fatto di una scarsa questione Ogm: per il riso italiano il problema pare ancora lontano. La sensibilizzazione sul tema ci sembra molto bassa: i nostri consumatori possono godere della massima tranquillità.