Una campagna in ritardo a causa del caldo anomalo, con molti frutti ancora in maturazione sulle piante e pezzature medio-piccole, ma nessun problema sulla qualità che, anzi, si prospetta alta. È questo il quadro della stagione agrumicola 2023-24 dipinto da Aurelio Pannitteri, presidente della Op Rosaria di Belpasso (CT), e patron di Arancia Rosaria, un brand che ‘marchia’ la sua provenienza geografica, dato che in tutta Italia e non solo viene subito associato alla Sicilia.

Questo è l’anno per eccellenza dell’arancia ‘Baby Rosaria’, caratterizzata dalle dimensioni ridotte. Altro prodotto su cui l’azienda punta, inserito nell’assortimento Rosaria dall’anno scorso, è Taclè, un ibrido derivante dall’incrocio tra le due cultivar che gli danno il nome, l’arancia Tarocco e la clementina. Con la sua soffice buccia dal tono arancio intenso, la polpa screziata di rosso, l’assenza di semi presenta un sapore zuccherino con retrogusto acidulo.

Riflettori puntati anche su Nova, una clementina che da qualche anno arricchisce la gamma a marchio Rosaria e permette di valorizzare l’intero territorio su cui l’azienda opera, dalle pendici dell’Etna fino alla costa jonica, dove il salso del mare dà a questa clementina un sapore speciale. In relazione alla modalità con cui il prodotto è presentato sui punti vendita, Op Rosaria punta tutto sul confezionato.

Da dicembre a marzo, andrà in onda sulle principali reti Rai e Mediaset e su La7 il pluripremiato spot TV che racconta con efficacia la qualità e l’origine degli agrumi Rosaria e di come abbiano dentro il fuoco dell’Etna. Lo spot si inserisce come fiore all’occhiello all’interno di una comunicazione integrata che copre più canali: una massiccia campagna digital, la diffusione dello spot radio sulle più importanti emittenti nazionali (RAI Radio 1, Radio 2 e Radio 3, Radio Montecarlo, Radio 101 e Radio 105), le telepromozioni con protagonista Mara Venier a Domenica In.