di Emanuele Scarci

Le quotazioni internazionali del cacao regalano un cioccolato sempre più amaro ai consumatori. Un record dietro l’altro sulla piazza di Londra e i corsi del cacao hanno stabilito il massimo di tutti i tempi: 4.640 sterline/tonnellata. Il 120% in più in 12 mesi. “Dopo tre anni di eventi meteo avversi, piogge torrenziali seguite da siccità, nei due principali paesi produttori - dichiara Giovanni Agostoni, direttore commerciale di Icam - forniture e stock si sono ridotti pericolosamente. A partire da Costa d’Avorio e Ghana che forniscono il 60% della produzione mondiale di fave di cacao. Si tratta di un evento senza precedenti”.
Nonostante l’eccezionalità dell’evento, Agostoni sottolinea che “sul mercato non c’è panico, ma molta preoccupazione da parte dei trasformatori per la reale disponibilità di materia prima nei prossimi mesi”.
Icam è una dei big del cioccolato italiano che nel 2022 ha realizzato ricavi per 205 milioni di euro (+10%). La società lombarda sviluppa circa la metà del fatturato con i marchi Vanini, Agostoni e Icam Professional, il 37% per le private label e il resto nelle forniture all’industria dolciaria.

Il rimbalzo

E i prezzi dei prodotti al consumo? L’anno scorso i prezzi del cioccolato sono balzati del 14%, secondo le rilevazioni di NielsenIQ. E le previsioni che indicavano soltanto un +7% per i primi 5 mesi del 2024 sembrano già superate. L’industria dolciaria e la filiera delle pasticcerie sono fortemente impattate dalle fluttuazioni dei prezzi del cacao che rimane un ingrediente essenziale anche in numerosi prodotti da forno, tra cui torte, biscotti e snack.

Quale il trend dei consumi? Nonostante i prezzi bollenti, alcuni giganti globali del dolciario come Mondelez e Hershey scommettono sulla resilienza del cioccolato e prevedono una crescita di ricavi e profitti. Lindt & Sprungli, multinazionale svizzera, prevede che nonostante la strategia di copertura e le scorte elevate, i prezzi al consumo aumenteranno sia nel 2024 che nel 2025 presupponendo che le quotazioni del cacao rimangano ai livelli attuali.

“Finora i consumi si sono mostrati resilienti - conferma Agostoni - e non ci aspettiamo un calo nei prossimi mesi anche se siamo convinti che i prezzi non torneranno ai livelli precedenti. Per di più dal prossimo 1° gennaio scatterà il divieto di importazione nell’Ue di prodotti da terreni deforestati che riguarda anche il cacao. Si tratta di una tempesta perfetta”.