Secondo le rilevazioni di Coldiretti e di Federalimentare il fatturato 2007 dell’”italian sounding” - fenomeno che indica quei cibi e quelle bevande che vengono prodotti e venduti utilizzando in maniera impropria parole, immagini e marchi che richiamano l’Italia - ammonta a circa 60 miliardi di euro. Tra i prodotti più copiati, al primo posto troviamo la pizza, seguita da salse, formaggi, carne e insaccati, vino e olio. Il mercato americano rappresenta da solo quasi metà dei consumi mondiali di alimenti pseudoitaliani.