La grande distribuzione
organizzata food è da tempo interessata da importanti trasformazioni, in atto
ancora prima dell’emergenza pandemica, con un impatto significativo su alcune
funzioni organizzative specifiche che hanno aumentato la loro strategicità e
ottenuto un ruolo sempre più di rilievo all’interno degli ecosistemi di valore gdo
– in particolare Hr, logistica e It. Con la loro aumentata rilevanza, queste
funzioni e le loro attività offrono nuove sfide e opportunità per le
organizzazioni e le persone.
Per questo, Gi Group, la
prima multinazionale italiana del lavoro, in collaborazione con Odm Consulting,
la società di consulenza Hr di Gi Group, ha ritenuto importante realizzare
un’analisi strategica di questa industry volta a individuare le principali
evoluzioni organizzative in atto nel settore, che occupa oltre 300.000 persone
e che ha registrato un fatturato di circa 120 miliardi (2020).
Come emerge dallo studio, sono 5 le professioni più ricercate nel settore. Nel dettaglio: professionalità di lavorazione merce e servizio al cliente (macellai, pescivendoli, fornai…) - particolarmente difficili da reperire anche perché solo pochi centri a livello nazionale offrono formazione di qualità; professionalità per gestione ciclo di vita prodotto private label - profili che in alcuni casi sono già stati cercati e inseriti, in altri casi professionisti che le aziende hanno in previsione di andare a inserire nel loro organico; figure di responsabilità per i punti vendita - figure sempre più importanti e preziose sia per l’aumentata complessità che la gestione del punto vendita richiede sia per il progressivo ricambio generazionale. A questa criticità di recruitment si cerca di ovviare principalmente con percorsi di formazione e sviluppo interno, nel caso in cui si abbiano dei candidati adatti; analisti e data scientists in senso ampio e figure con competenze digital (marketing, social, ecommerce...) – professionalità non specifiche di industry, per cui la loro scarsità è spesso ricondotta alla competizione non solo interna alla GDO, ma anche con altri settori considerati più appealing; figura dedicata a iniziative per il no profit/sostenibilità - seppur in un numero limitato, potrebbe essere il segnale di un possibile fenomeno che si rafforzerà.
Questa evoluzione delle
competenze e dei profili è strettamente legata a fattori di contesto che stanno
influendo sul settore della grande distribuzione organizzata food:
in primis, la rilevanza che la sostenibilità ha acquisito nelle scelte delle persone e il forte legame con il comparto alimentare, considerato come uno dei settori maggiormente implicato nella possibilità di effettuare scelte sostenibili. Ciò ha un impatto sull’assortimento, e i connessi processi di acquisto e di tracciabilità, con implicazioni anche con il territorio e il “Made in Italy”, e sulla trasparenza.
Altro elemento è la
customer experience e la personalizzazione dell’esperienza. Sebbene la gdo sia
un settore che ha visto più limitate capacità di investimento in tal senso,
secondo gli intervistati l’esperienza omnicanale abilitata dalle tecnologie
avrà profonde implicazioni sulle organizzazioni. Inoltre, la maggiore
competizione sul tema sta arrivando da due tipologie di competitor ormai
consolidate ma sicuramente diverse dal tradizionale operatore della gdo, e cioè
dai discount e dagli operatori di delivery.
Non ultima, la
transizione digitale. In primis, la crescita dell’ecommerce in ambito
food&grocery: l’Osservatorio ecommerce B2C del Politecnico di Milano mostra
infatti come nel 2020 il volume generato dai canali online sia cresciuto
dell’84% rispetto all’anno precedente raggiungendo quasi 3 miliardi di EUR, per
crescere ulteriormente nel 2021 e arrivare a circa 4 miliardi. A fianco dell’ecommerce,
vi è una serie di altre innovazioni e tecnologie sia di back-end sia di
front-end su cui gli operatori gdo si sono attivati o stanno riflettendo.
Queste le principali priorità rilevate nello studio: tecnologie per il punto
vendita: tecnologie di pagamento veloce, di check-out veloce, di riordino automatico
di alcuni prodotti e in generale di automazione di una serie di processi; soluzioni
per personalizzare l’esperienza, sia fisica sia digitale, facendo leva sulla
centralità del dato: crm, loyalty cards, apps, interfacce uniche, tutto quanto
possa facilitare la proposta di un’esperienza personalizzata e unica; attenzione
per la cybersecurity e la formazione di tutti i dipendenti su questo aspetto; automazione dei magazzini e
della logistica, tema su cui c’è consapevolezza ma che non risulta essere in
modo diffuso nelle priorità di investimento di breve termine degli operatori gdo.