Il colosso americano, nei suoi punti di vendita di Chongqing, ha venduto maiale spacciato come organico, garantito e di fascia alta, ma si è poi scoperto che il prodotto arrivava da bestiame che non era coperto da alcuna certificazione.

Nè è derivato uno scossone micidiale. Le autorità della Repubblica Popolare hanno costretto 13 magazzini Wal-Mart ad abbassare la saracinesca e comminato una sanzione pecuniaria di 420.000 dollari.

Per giunta 37 addetti sono stati messi in arresto e Ed Chan, amministratore delegato della branch cinese, ha rassegnato le dimissioni. La stampa locale si è scatenata e nel mirino, oltre al diretto colpevole, sono finite tutte le insegne straniere che stanno colonizzando il Paese.