Vista la riduzione del potere d’acquisto dei compratori, a seguito degli inasprimenti fiscali di alcuni Paesi europei, Nestlé ha deciso di attuare una produzione bipolare: da un lato prodotti “premium”, dall’altro referenze più economiche e accessibili alla maggioranza dei consumatori che rappresentano il 14% del fatturato.
L’azienda ha realizzato anche una nuova strategia di marketing per raggiungere la categoria dei consumatori over-sixty con le loro specifiche richieste alimentari e coloro che consumano cibo halal (principalmente soggetti di religione musulmana).