Dopo il crack di Calisto Tanzi, Parmalat oggi è in mano a un gruppo di tre fondi stranieri (Mackenzie, Zenit e SKagen) che la controlla con appena il 15,3 %. La loro decisione di sganciarsi dalla compagine che ha sostenuto finora il super-risanamento ha aperto il gioco per un cambio di proprietà.

I tre fondi hanno intavolato trattative con la multinazionale del settore lattiero - caseario Lactalis che però sarebbe interessata solo ad alcuni asset di Parmalat perciò si configura l’ipotesi di uno spezzatino.

Vari imprenditori e industriali stanno pensando a come mettere in piedi una cordata nazionale per arginare l’eventuale affondo del colosso francese ma mancano meno di due settimane alla presentazione delle liste e non è semplice assemblare una alternativa che regga il confronto.