Si appesantisce l’export italiano lattiero-caseario. Dopo anni di crescita, i flussi oltre confine hanno iniziato il 2021 con un calo davvero significativo, soprattutto in valore: il dato cumulato del primo bimestre 2021/2020 registra un -8,3% in quantità e un -9,3% in valore. Più in dettaglio, a gennaio, il flusso verso le altre nazioni ha perso l’11% in volume e il 18% in valore, rispetto a gennaio 2020. Meno accentuata la flessione inerente a febbraio.

È il quadro che emerge dalle elaborazioni di Alleanza Cooperative Agroalimentari sui dati Istat. L’andamento negativo è dovuto principalmente al crollo registrato, sempre nei primi due mesi dell’anno, nei mercati Usa (-30% in valore e -35% in volume) e Giappone (-38% in valore), oltre che a un significativo calo di quello europeo, finora punto di riferimento. A ripiegare sono tutte le principali destinazioni Ue: Francia (-4,1%), Germania (-5,9%), Spagna (-19,3%).

“I dati di febbraio – commenta il Coordinatore del settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari. Giovanni Guarneri - confermano le difficoltà commerciali collegate alla chiusura dei canali del food service, dove i prodotti italiani sono principalmente distribuiti, ma confidiamo in una graduale ripresa collegata alle riaperture. C’è da sottolineare, infatti, il segnale positivo proveniente dagli Stati Uniti, dove si è registrato, nel mese di febbraio, un aumento significativo di ordini di formaggi italiani. La ripresa del mercato americano, gli effetti positivi dell’ottima campagna vaccinale statunitense e delle conseguenti riaperture, e non ultimo la sospensione dei dazi sui formaggi italiani, grazie al nuovo approccio dell’amministrazione Biden, fanno ben sperare in vista dei risultati del primo trimestre”.

Nei primi mesi del 2021 le esportazioni italiane, in compenso, risultano in crescita in Cina, Paese in cui aumentano in particolare gli acquisti di Grana e Parmigiano, e in Canada, dove si consolida la crescita del mercato dei formaggi italiani, dopo il crollo del 2019.