Coop Alleanza 3.0 ha organizzato al Macfrut di Rimini un appuntamento dal titolo “Innovazione, intelligenza artificiale e pianificazione: l’impegno di Coop Alleanza 3.0 per sostenere il settore agricolo”. Le attuali tecnologie, infatti, consentono di modificare alcuni dei paradigmi che, da sempre, caratterizzano la storia dell’agricoltura, con importanti riflessi sugli operatori del settore, sulle intere filiere produttive e, in generale, sui tessuti sociali delle aree a più spiccata vocazione agricola.

A confrontarsi su questi temi Edy Gambetti, vicepresidente Coop Alleanza 3.0, Stefano Grillenzoni, Business Development manager di Ammagamma Part of Accenture e Mario Tamanti, direttore AOP. Nel corso dell’appuntamento sono intervenuti Cristian Maretti, presidente Legacoop Agroalimentare con le conclusioni istituzionali di Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna.

Coop Alleanza 3.0 vede nell’agricoltura un settore in cui è necessario proporre e attuare - in sinergia con tutti gli attori della filiera - un vero e proprio cambiamento di paradigma, che deve avvenire sia in termini di produzione, con l’ausilio di strumenti innovativi come l’intelligenza artificiale - attorno alle cui modalità di utilizzo sta crescendo l’attenzione del dibattito anche in chiave etica - sia in termini di logiche del mercato.

«Le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale ci consentono di definire le future necessità di acquisto su orizzonti temporali fino a pochi anni fa inconcepibili – sostiene infatti Edy Gambetti, Vice Presidente di Coop Alleanza 3.0 - ma ottimizzare i nostri processi di pianificazione con soluzioni AI non è un esercizio fine a se stesso: è una delle chiavi che ci abilitano a introdurre e rafforzare nuove logiche di mercato, sviluppare e consolidare relazioni dirette e di lungo periodo con gli attori della filiera. La valorizzazione di tutti i soggetti che operano nel settore è imprescindibile, così come l’equa ripartizione del valore tra loro e i nostri soci e consumatori».

Prospettiva confermata sostanzialmente sia da Stefano Grillenzoni, Business Development Manager di Ammagamma Part of Accenture, che da Mario Tamanti, direttore AOP Gruppo VI.VA.

L’attuale contesto globale - caratterizzato però da crescente richiesta di “localismo” in termini di prodotti e produzioni - non può che accentuare il ruolo di cardine che Coop Alleanza 3.0 ricopre, colmando le distanze tra soci e consumatori da un lato e agli attori della filiera dall’altro. Un ruolo reso allo stesso tempo sempre più complesso, per svolgere il quale la cooperativa ha deciso di per approfondire l’utilizzo di strumenti che rendano la produzione sempre più innovativa e competitiva, a vantaggio dell’intero sistema.

L’approccio è infatti teso a superare la pura logica dell’incontro tra domanda e offerta e si prefigge invece l’intento di sviluppare relazioni dirette e positive con i suoi interlocutori, e attraverso queste generare, innanzi tutto, una maggiore utilità condivisa e una equa ripartizione del valore lungo tutta la filiera, ma anche sollecitare l’adozione di modalità produttive in grado di rispettare l’ambiente, le risorse naturali, la salvaguardia e il rispetto la salute dei lavoratori, nel segno della legalità e della responsabilità sociale d’impresa.

La sfida per realtà cooperative come Coop Alleanza 3.0 e AOP Gruppo VI.VA è coinvolgente, perché si tratta dell’incontro tra elementi identitari - come il radicamento della cooperazione nel settore agricolo - ed elementi di profonda innovazione che, se introdotti con successo, renderanno palese che un modo alternativo di fare agricoltura è possibile, così come possibile è un modo differente di essere presenti sul mercato, con vantaggi equi e reciproci lungo tutta la filiera, sino ai destinatari più diretti dei prodotti, ossia i consumatori. In quest’ottica, la filiera agroalimentare va intesa come un sistema in cui il processo conta quanto il prodotto e che si conferma in grado di produrre valore economico e sociale a tutto tondo.