“Nella definizione della nuova Pac occorre trovare un punto di equilibrio tra i tre grandi capitoli che la compongono: le politiche per l’ambiente, per il territorio rurale e per la competitività. Solo così sarà possibile rilanciare il settore agricolo, nazionale e comunitario, che ha bisogno di maggiori risorse e misure di mercato efficaci per affrontare il mercato globale”. È quanto ha affermato il Presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini nel corso del convegno “La riforma della Pac Post 2013: le proposte della cooperazione”, svoltosi presso l'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari.

A partecipare ai lavori, Santo Ingrosso, presidente di Fedagri-Confcooperative Puglia, Gianfranco Visicchio, presidente di Confcooperative Puglia, Cosimo Lacirignola, direttore dell’IAMB, Pier Luigi Romiti, responsabile nazionale di Fedagri, mentre per le presenze istituzionali si sono succeduti gli interventi di Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e di Dario Stefàno, coordinatore degli assessori regionali all’Agricoltura.

 “La Pac sarà una vera e propria rivoluzione - ha detto De Castro - dopo un periodo transitorio dovremo ridistribuire tutti gli aiuti che abbiamo conosciuto fino ad oggi. La riforma degli pagamenti diretti però non dovrà essere letta negativamente, perché sarà soprattutto l’occasione per riallocare meglio le risorse e indirizzarle verso quelle aziende che fanno realmente agricoltura, mettendo fine a tante distorsioni che inevitabilmente le precedenti riforme avevano creato”.