Si assottiglia sempre di più l’insegna Leader Price in Italia. Se in Francia, a seguito della vendita della rete ad Aldi da parte del proprietario Casino, sono tuttora in corso le operazioni di conversione di ben 567 punti vendita LP, ceduti a marzo 2020, in Italia seguono, a brevissima distanza, due operazioni di dismissione.

L’altro ieri, infatti, Penny Market ha annunciato, in Lombardia, la riapertura, sotto proprio marchio, di due ex punti vendita del discounter di origine francese, mentre ieri, 3 febbraio, Codè Crai Ovest, ha reso noto che altri 7 negozi Leader Price passeranno sotto i propri colori, a partire dagli insediamenti di Lumezzane, in provincia di Brescia e Quarto Oggiaro, vicino a Milano.

Entro aprile, poi, si prevede la conversione degli esercizi di Brescia Apollonio, Gavardo, Paratico e Borgosatollo, in provincia di Brescia, e di quello di Treviglio in provincia di Bergamo (due Crai Extra e tutti gli altri Crai).

È un duro colpo per un marchio che, portato in Italia dalla joint venture fra Crai e il gruppo francese Geimex/Casinò – i quali, nel 2016, hanno dato vita alla società per azioni Leder Price Italia, con sede a Segrate (Milano) -, ha inaugurato il suo primo discount nel 2018 e che dichiara, sul proprio sito, una rete di 27 negozi, con 20 tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna e altri 7 in Sardegna, appartenenti a gruppo Abbi, dei Fratelli Ibba.

Eppure, il fatturato di LP Italia, a rete corrente, è sempre salito. Queste le cifre della banca dati online Tuttodati.it: circa 5 milioni nel 2018, a inizio attività, 21,38 nel 2019 e 34,5 nel 2020. Anche gli utili hanno fatto segnare una crescita: rispettivamente -4,79 milioni, -10,48 e +2,05 nel 2020.