Centri commerciali a basso profilo: questa è la nota dominante emersa ieri, durante il Christmas Meeting del Cncc. Il settore infatti si ritrova coinvolto sia nel problema della stretta creditizia, sia in quello della recessione. Non è nuovo il fatto che gli italiani, ma anche i nostri colleghi europei, siano infatti sempre meno propensi – anche perché i carburanti costano come il vino sfuso - ad affrontare lunghi percorsi per raggiungere le cattedrali dello shopping, dislocate, per ovvi motivi di costo immobiliare, alle estreme periferie delle città.

Tuttavia qualcosa, o anche molto, sta cambiando sul versante del vicinato. Si pensi solo a Milano, dove il progetto City Life, ora portato avanti in parte da Larry Smith Italia, prevede 30.000 mq adibiti a retail. Idem per la Stazione Centrale (dove a giorni aprirà i battenti un Saturn di 2.550 mq) e per tutti i progetti realizzati da Grandi Stazioni, che hanno trasformato gli scali ferroviari in vere mete dello shopping. E poi ci sono le strategie di alcuni gruppi, come Finiper ed Esselunga, che hanno sempre puntato sul megastore sotto casa.

Oltre al vicinato ci sono le nuove aperture. Secondo quanto riferisce Fashionmagazione.it, sulla base delle valutazioni di Larry Smith Italia, quest’anno hanno tagliato il nastro ancora 8 shopping center. Fra i casi più noti Conca d’oro di Palermo, Le Cartiere di Pompei, le Terrazze di La Spezia e, ultimo nato, Città dei Templi di Agrigento. Sul versante degli outlet, il gruppo Promos di Carlo Maffioli ha dato il via a Cilento Outlet Village (34.000 mq a regime e inaugurazione ufficiale questo sabato), e ha annunciato durante l’ultimo Mapic il progetto ScaloMilano di Locate di Triulzi. La data dell’opening non è ancora nota, ma con i suoi 60.000 mq, questa struttura balzerà al vertice della classifica del canale, oggi guidata dalle realizzazioni di Fashion District.

Insomma di movimento ce n’è ancora. Sempre secondo Larry Smith quest’anno le nuove superfici adibite a shopping center hanno totalizzato altri 275.000 mq di gla, portando il complessivo nazionale a 15.167.000 mq e a 917 centri. Come dire 250 mq ogni mille persone. E se le vendite sono in calo del 3% circa, il flusso delle persone è in crescita, come quello degli investimenti immobiliari (tra un +1 e un +3%), a dispetto di canoni di locazione in salita.