«Attraverso la nuova ristrutturazione (che riguarderà la stessa Coop Adriatica) in Veneto ci suddivideremo in diverse “sezioni”, ma questo non significherà perdere la nostra identità e le nostre radici storiche», spiega ancora Magnani al quotidiano locale.
«Dal primo gennaio, data dalla quale partirà la fusione, Coop Veneto non avrà più un proprio consiglio di amministrazione, ma delle “sezioni soci” che entreranno all'interno di Coop Adriatica. Però, ripeto, ciò non significa snaturare quello che siamo e siamo stati, visto che alcune nostre realtà del territorio vantano una storia e un percorso pluridecennali».
Coop Veneto vuole dire, in area vicentina, 11 punti di vendita, più altri nel padovano e nella Serenissima.
«Il futuro, anche per la grande distribuzione sarà molto impegnativo - riprende la presidente di Coop Veneto nella sua intervista -. Il livello dei consumi e la qualità si sono molto modificati negli ultimi anni. È per questo che abbiamo deciso di puntare sui servizi ponendoci come una sorta di welfare di supporto rispetto a quello tradizionale statale».