Sono 1650 i centri commerciali che hanno aperto a livello mondiale nel 2012-2013, una cifra che, sebbene un po’ gonfiata da una base di calcolo piuttosto esigua (si parte da aggregati di più di 5000 mq) trova comunque riscontro nel dato delle superfici, cresciute del 7%, per un aumento di 63,9 milioni di metri quadrati. E nel 2014, anno di particolare boom, si pronostica una chiusura con altri 1134 mall e un’aggiunta di 38,3 milioni di mq, il che indica, ancora una volta, un’accelerazione dell’interesse verso le grandi cattedrali del commercio.

Sono queste le conclusioni di Cushman & Wakefield e del suo “Global Shopping Center Development Report”, reso noto ieri.  Se la line di sviluppo per il 2014-2016 vedono in testa il bacino americano e soprattutto gli Usa, che rimangono comunque i maggiori estimatori di questa tipologia, con 915 opening su un totale di 1831 nel prossimo biennio, emergenti sono alcune grande nazioni asiatiche.

I mercati sono ormai aperti al capitale estero e alle società miste fra gli operatori locali e quelli occidentali, il credito è relativamente più facile da ottenere, come anche i permessi di costruzione. Il continente arriverà al 2016 con 610 inaugurazioni (53,3 milioni di mq di nuove superfici) di cui ben 504 nella Repubblica Popolare.

Il problema è che la Cina, per quanto enorme, è già in parte sulla soglia di saturazione. Ma niente paura: altre e promettenti nazioni si affacciano sul mercato, dall’India, al Vietnam, all’Indonesia, ad alcune zone latinoamericane, come il Messico, che sono un’alternativa al gigante brasiliano, anch’esso già troppo affollato.

 

SCARICA IL REPORT, CLICCA QUI