E’ tempesta fra Governo e banche. Come si sa il Senato, congedando il pacchetto liberalizzazioni che passa ora in mano alla Camera dei Deputati, la quale dovrà prendere una decisione definitiva entro il 24 marzo, ha tirato un colpo di spugna sulle commissioni per gli affidamenti. La conseguenza quasi immediata è stato l’annuncio delle dimissioni del presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, che ha inteso così dimostrare il proprio dissenso nei confronti delle decisioni di Palazzo Madama.

In realtà la norma che azzera molti redditi del sistema creditizio avrebbe dovuto colpire, almeno nella stesura originaria, solo quegli istituti che dimostrano di non rispettare le regole sulla trasparenza. Ma non è andata così. Però ci sarebbe già pronto un emendamento per allentare la tensione e venire incontro ai banchieri più virtuosi.

Il braccio di ferro porta a riflettere su un elemento: se anche le banche riusciranno a salvare in corner una delle loro fonti di guadagno, cosa faranno quando ci sarà una vera concorrenza, che porterà la piccola clientela a riversare i propri risparmi altrove?

Al momento, in Italia, già esistono alcune alternative. Non intendiamo tanto riferirci alle Poste, quanto piuttosto alla gdo. L’offerta è per ora limitata a due operatori: Coop che eroga il suo prestito sociale, insieme a una grande varietà di prodotti, e Carrefour banca. Mentre la prima non sembra interessata al ramo conti correnti, la seconda, che ha esordito in ottobre con 23 sportelli in altrettanti ipermercati (diventeranno 30 entro fine 2012), mira a entrare, nell’arco di 3 anni, anche nel segmento dei conti correnti e dei conti deposito, non volendo accontentarsi soltanto di carte, prestiti personali e finanziamenti per gli acquisti. I vantaggi offerti da Carrefour banca sono notevoli, a partire da un orario molto esteso, sincronizzato su quello dell’iper (sabati e domeniche comprese, apertura non stop fino alle 22).

Da osservare che il consumatore che aderisce alle formule finaziarie della gdo ottiene regolarmente altri benefit, rappresentati sovente da promozioni e sconti dedicati.

Se per ora sono stati posti dei limiti – 30.000 euro – alle somme che la grande distribuzione può gestire, è anche vero che non sono poi moltissimi i risparmiatori che dispongono di cifre molto superiori ai tetti fissati.

E intanto, nel Regno Unito, Tesco Bank ha raggiunto i 6,5 milioni di conti clienti attraverso una vasta gamma di prodotti e servizi, tra cui assicurazioni, carte di credito e prestiti personali, prodotti di risparmio personali ecc. Lanciata nel 1997 come joint venture tra Tesco e The Royal Bank of Scotland, la società è oggi al 100% autonoma, in quanto nel 2008,  il colosso distributivo ha acquisito il restante 50% .

Meditate gente, meditate…