Il Cncc, che già si era schierato al fianco delle altre associazioni di categoria del commercio nell’incoraggiare minori consumi, ha formulato, nero su bianco il 30 settembre, il proprio piano contro le bollette pazze.

Settore energivoro

«Abbiamo messo a punto queste linee guida per essere di supporto ai nostri soci in un momento particolarmente complicato, in cui una gestione più attenta e consapevole dei consumi energetici può aiutare a contenere i costi a essi collegati. I centri commerciali, infatti, in ragione del rilevante apporto fornito alla comunità nazionale in termini di occupazione e di garanzia della disponibilità di beni e servizi essenziali, sono importanti consumatori di energia, analogamente ad altre attività economiche e produttive che sono state normativamente classificate come “energivore” – commenta Roberto Zoia, presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali».

Il settore (più di 139 miliardi di fatturato) è una delle grandi ‘industry’ nazionali, raggruppando 1.260 poli commerciali che, con i loro 40.000 negozi (di cui 7.500 a gestione unifamiliare), registrano 2 miliardi di presenze annue.

Le buone pratiche

Ma quali sono le regole (volontarie) da adottare? Gli impianti di riscaldamento e condizionamento dovranno essere impostati fra i 17 gradi centigradi e i 19 in inverno e tra i 24° e 27° in estate.

Inoltre, con riferimento alle date di accensione degli impianti di riscaldamento per l’inverno 2022/2023, Cncc suggerisce di ritardare ulteriormente, rispetto a quanto indicato, soprattutto con riferimento alle aree comuni.

Ogni qual volta le condizioni metereologiche lo consentano si consiglia, inoltre, una gestione degli impianti in modalità free-cooling (raffreddamento libero) per la termoregolazione delle parti comuni.

Il protocollo volontario raccomanda poi di proseguire con la sostituzione degli impianti di illuminazione, con soluzioni ad alta efficienza energetica, in modo da ridurre di oltre il 20% i consumi elettrici da illuminazione.

L’intensità luminosa delle parti comuni e dei parcheggi potrà essere ridotta dal 20% al 30%, anche attraverso l’installazione di sistemi di rilevazione automatica.

Nei parcheggi è raccomandato lo spegnimento delle luci mezz’ora dopo la chiusura, mantenendo l’accensione solo dei percorsi di legge e garantendo il minimo livello previsto dalla normativa.

Interventi specifici andranno realizzati anche per le insegne commerciali (esterne e interne), che dovranno essere spente negli orari di chiusura e ottimizzate negli orari diurni in funzione della luce naturale presente nelle strutture.

Educare al risparmio

L’applicazione delle misure di contenimento energetico sarà accompagnata da opportune campagne di sensibilizzazione rivolte ai tenant e lavoratori, ma anche ai clienti.

Attraverso questi e altri accorgimenti il settore prevede di ridurre i propri consumi almeno del 10%, rispetto a quelli registrati nella precedente stagione invernale.

«Da anni siamo attivi nel promuovere opportunità di efficientamento e di decarbonizzazione dei processi dal punto di vista energetico – ha ricordato Zoia -, incentivando una sempre maggiore collaborazione fra il settore pubblico e quello privato, certi che la strada della transazione ecologica ed energetica, anche dei centri commerciali, sia l’obiettivo da perseguire. Per questo motivo, riteniamo sia necessario dare un impulso definitivo allo sviluppo delle energie rinnovabili e innovative, con una piena attuazione alle direttive, oltre a prevedere incentivi che permettano una diffusa e più rapida installazione di pannelli fotovoltaici».

Ascolta anche il nostro podcast