Federdistribuzione presenta primo Bilancio di Sostenibilità di Settore (BSS), realizzato con la collaborazione di Altis, Alta Scuola di Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il documento svela un volto poco conosciuto della distribuzione moderna organizzata dimostrando come questo settore, a cui finora veniva riconosciuto prettamente il tratto distintivo della convenienza e del “basso prezzo”, si ponga in realtà anche tra i comparti trainanti in tema di sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa.

Molto elevata è l’attenzione nei confronti dell’ambiente: tutte le imprese sono impegnate nella riduzione dei consumi energetici e idrici, l’85% usa energia rinnovabile e pone attenzione alla riduzione dei rifiuti, l’80% offre prodotti “attenti all’ambiente” (biologici, eco-sostenibili ecc.) e il 75% realizza campagne di sensibilizzazione ambientale.

Molte sono le iniziative sviluppate per la comunità: il 95% delle aziende è impegnata in operazioni a scopo benefico e collabora con scuole e università, il 65% vende prodotti equo-solidali, il 40% acquista prodotti da soggetti di interesse sociale (carcerati, persone disabili), tutte le aziende alimentari collaborano con aziende non profit per la redistribuzione delle eccedenze alimentari.

Nei confronti dei clienti le imprese distributive tutelano il potere d’acquisto e mostrano attenzione alle nuove dimensioni sociali, andando spesso oltre gli obblighi di legge: il 90% di esse ha attivo un servizio di ascolto; l’85% ha un ufficio di controllo qualità; il 60% offre prodotti per specifici classi di consumatori (celiaci, diverse religioni ecc.); la totalità delle aziende alimentari inserisce informazioni nutrizionali nelle etichette dei prodotti a marchio privato.