Si svolge oggi pomeriggio a Roma  la “Presentazione del bilancio dell’Industria Alimentare Italiana e delle priorità e prospettive per il 2012”, curata da Federalimentare, che tirerà le somme di un anno non certo facile, gettando l’occhio sul futuro.

“Il Sole 24 Ore” ne anticipa i dati fondamentali, intervistando il presidente dell’associazione confindustriale, Filippo Ferrua, il quale dimostra intanto una forte preoccupazione per il calo dei consumi food, che deve incassare un -1,7%, dato che potrebbe appesantirsi ulteriormente quest’autunno, quando scatteranno i nuovi aumenti delle aliquote Iva del 10 e del 21%. Il ritocco di 2 punti è valutato in una mazzata da 3 miliardi di euro, che potrebbe determinare un’ulteriore flessione della domanda di un punto e mezzo. Per non parlare delle conseguenze che finirebbe per avere la ventilata food tax sui cibi ritenuti non in linea con uno stile alimentare salutistico.

Lo scorso anno il settore ha chiuso con un giro di affari di 127 miliardi e l’export (23 miliardi) ha dato sicuramente un bel contributo, con una crescita del 10%, crescita che però dovrebbe attestarsi, nel 2012, secondo quanto riportato dal “Sole”, sul +8%. Dunque parliamo di un lieve rallentamento.

Se sotto certi aspetti – ricavi, sentiment, occupazione – il food si dimostra assai più reattivo di altri comparti, non mancano spauracchi che vanno a sommarsi all’aumento delle imposte indirette: dalla rincorsa delle materie prime, all’allungarsi dei tempi di pagamento della distribuzione.