Boom dell’e-commerce italiano a causa del Covid: il mercato registra la performance più rilevante di sempre, con gli acquisti di prodotti che aggiungono 5,5 miliardi di euro in 12 mesi. Il mercato ha cambiato di passo e, come risulta dai segnali di questi ultimi mesi, gli italiani non rinunceranno più al digitale. Insomma una rivoluzione, in parte già in atto, ma accelerata da eventi che, per quanto funesti, hanno cambiato e cambieranno ancora il mix dei canali.

Globalmente, però, e anche qui gioca la pandemia, il risultato è in flessione, come spiega Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio e-commerce B2C del Politecnico di Milano e Netcomm. “La spesa online vale, nel 2020, 30,6 miliardi di euro, -3% rispetto al 2019 e, anche nel nostro Paese, questo risultato è frutto di dinamiche differenti. Da un lato gli acquisti di prodotto raggiungono i 23,4 miliardi di euro. Dall’altro la spesa per servizi, in forte crisi per via dell’andamento del settore turismo e trasporti, scende, a 7,2 miliardi di euro (-47% rispetto al 2019)”.

Aumenta la frequenza di spesa nell’e-commerce (+79%), l’home delivery rimane la modalità preferita di ricezione dei prodotti da oltre il 93% degli utenti e il contante perde sempre più terreno, a favore dei pagamenti digitali.

Nei prodotti, i settori più maturi crescono con un tasso sostenuto, ma sotto la media di mercato: nel 2020 l’informatica ed elettronica di consumo vale, online, 6,2 miliardi di euro (+20%), l’abbigliamento 3,9 (+22%) e l’editoria 1,2 miliardi (+18%).

I comparti emergenti registrano ottimi risultati con ritmi di crescita molto più alti: in particolare il food&grocery genera 2,7 miliardi (+70% rispetto al 2019) e l’arredamento e home living 2,4 miliardi (+32%).