Pegno rotativo con un plafond record, di 100 milioni di euro, in base all'accordo fra Banca Intesa e il Consorzio Parmigiano Reggiano.

Le aziende potranno così accedere a finanziamenti per la stagionatura, costruire o ristrutturare siti produttivi, acquistare terreni, immobili e beni strumentali, garantendo il tutto con il prodotto in fase di stagionatura.

«Per andare incontro alle esigenze dei produttori di Parmigiano reggiano, il consorzio ha aperto un tavolo di confronto con gli istituti di credito – spiega il presidente dell’organismo consortile, Nicola Bertinelli -. L’ultimo anno è stato caratterizzato dal caro energia, dall’incremento del costo delle materie prime e da un’inflazione crescente, che riduce il potere d’acquisto delle famiglie. È diventato, pertanto, molto rilevante adottare uno strumento come quello del pegno rotativo, che garantisce alle nostre aziende liquidità nei mesi in cui la nostra Dop matura sulle scalere».

Intesa Sanpaolo metterà a disposizione del consorzio e delle imprese consorziate una struttura dedicata di supporto e consulenza, costituita dai professionisti della Direzione agribusiness sul territorio, in grado di accompagnarle verso l’innovazione, la transizione tecnologica e ambientale. L’accordo rientra fra le iniziative che la banca ha messo in atto in coerenza e a supporto degli investimenti legati al Pnrr.

L’operazione è anche in sintonia con il piano di stabilizzazione del mercato, varato dallo stesso consorzio in vista di un 2023 eccezionale, in cui verrà commercializzato il picco di produzione più alto nella storia della Dop, quello del 2021 (leggi altro articolo di Distribuzione moderna).

Secondo Ismea-Qualivita, infatti, il valore della produzione del Parmigiano reggiano è salito a doppia cifra: dai 1.285 milioni di euro del 2020 ai 1.607 milioni del 2021, con un aumento del 25,1 per cento.