Il consiglio direttivo di Confimprese approva l’ingresso di 25 nuovi soci, di cui 21 nel 2022 e 4 nel primo bimestre del 2023. Le new entries rappresentano, a loro volta, 83 marchi commerciali, 5.566 punti vendita e un fatturato di 11 miliardi e 457 milioni.

Dalla ristorazione alla consulenza

Per la ristorazione entrano MiScusi, Olivyou, Suntzu (La Filetteria Italiana – Magnaki – El Tacomaki), La Cannoleria Siciliana, Bobble Bobble, Spontini, Gruppo Ethos (Brusignone, Acqua e Farina, Fabbrica Libera, Grani&Braci, Karnè, Il Birrificio di Como, Risoamaro).

In abbigliamento-accessori spicca il nome di gruppo Ovs, e poi di Swatch Group e di Nuna Lie, mentre per le cover dei cellulari si segnala La Casa de las Carcasas.

Nel beauty, salute e benessere debuttano, per la prima volta in assoluto, le farmacie con Cef (Cooperativa esercenti farmacia), forte di 441 punti vendita, 1 miliardo di fatturato e 6 mila negozi specializzati terzi, serviti ogni giorno. Molto importante anche Neo Apothek, con le sue 600 farmacie.

Nel beauty arriva B&C (Barberinos’), nelle profumerie Lush e nei centri estetici Epilpoint, insieme alle catene di palestre Fitcomm (Virgin Active, Prime fitness, Palestret italiane, Fitexpress, Orange, Anytime fitness e Fitactive).

E poi, citando molto alla rinfusa, Norauto Italia, Bnp Paribas Leasing Solutions, EG Group (Eurogarages – Esso) e Kpet, piattaforma digitale di petcare, che nel 2023 ha intenzione di entrare anche nel canale fisico con l’apertura dei suoi primi 5 punti vendita.

Nella consulenza, infine, si segnala l’arrivo di Jakala, attiva nei servizi di sales & marketing con 300 milioni di fatturato.

Mario Resca: insieme è meglio

«Si conferma il valore dell’associazionismo che tutela gli interessi di categoria – afferma Mario Resca, presidente Confimprese (450 brand commerciali, 90mila punti vendita, 800mila addetti) –. Decisive per Confimprese alcune battaglie importanti, la moratoria sugli affitti commerciali durante la pandemia, la richiesta di congelamento degli aumenti Istat sugli affitti degli immobili commerciali, la richiesta di estendere il contratto acausale (a tempo determinato, ndr) fino a due anni, in quanto le aziende retail hanno bisogno di un serbatoio di flessibilità per la natura stessa del business, che risente di picchi giornalieri e stagionali, e la richiesta al legislatore di rendere possibili, anche in periodo pre-saldi, le vendite promozionali per i prodotti stagionali, con l’obiettivo di risolvere il problema delle asimmetrie competitive tra i gli operatori fisici del retail e le piattaforme online, che a oggi, non sono soggette ad alcuna limitazione in materia».