Si raffredda un po’, dopo l’accordo raggiunto presso il Ministero del Lavoro, una delle più preoccupanti vertenze sindacali che animano il tormentato Risiko del lavoro in Gdo. Parliamo, naturalmente, di Auchan Italia che, nei mesi scorsi, aveva annunciato oltre 1.400 esuberi, su un organico totale di 12.400 addetti.

Il verbale firmato a Roma, il 6 luglio, con Filcams-CGIL, Fisascat-CISL, UILTuCS, prevede “soluzioni non traumatiche”: in sostanza 1.345 licenziamenti volontari. Le contrattazioni saranno gestite a livello locale dove, al momento, serpeggiano preoccupazione e incertezza.

Auchan Italia, malgrado una rete di 58 ipermercati, di cui 44 inseriti all’interno di altrettanti centri commerciali, e 6 retail park, per un fatturato di circa 3 miliardi di euro, è forse una delle vittime più illustri della contrazione dei consumi.

Secondo i dati di Mediobanca (che comprendono anche Simpy-Sma), il giro d’affari consolidato del gruppo ha perso, nella nostra Penisola, il 7,8% fra il 2009 e il 2013, passando da 5.282 a 4.869 milioni di euro.

Anche a livello internazionale Groupe Auchan denuncia sofferenza. Mentre il fatturato netto, al 31 dicembre 2014, è salito del 14,7%, fino a 53.454 milioni di euro, specie grazie al consolidamento della controllata cinese Sun Art Retail Group, il margine lordo ha guadagnato un modesto 2 per cento. Il reddito operativo ha perso 13 punti, attestandosi a 1.161 milioni, e l’utile netto è indietreggiato del 22%, fino a 547 milioni.