di Fabrizio Vallari

Gli italiani sprecano cibo per un valore pari a circa 13 miliardi di euro, con importanti conseguenze ambientali e sociali.

Fra gli “Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile” approvati nel settembre del 2015 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il dodicesimo evidenzia l’importanza di promuovere una riduzione dello spreco alimentare al fine di aumentare la sostenibilità dei sistemi alimentari da un punto di vista ambientale, economico e sociale.

Lo spreco alimentare si verifica sia prima che l’alimento raggiunga il consumatore – per inefficienze in agricoltura, nella produzione e trasformazione industriale e lungo la supply chain – sia dopo a causa di errate modalità di consumo o di conservazione. Due terzi dei consumatori sono già consapevoli del problema e sono disposti a sostenere modelli di business alimentare più sostenibili, per industria e retail si tratta di razionalizzare le attività e i processi per ridurre il peso degli sprechi alimentari che – secondo le analisi di Porsche Consulting – possono arrivare a incidere fino al 4% del giro d'affari.

Come evidenziato nel grafico sotto riportato, le attività agricole sono resposabili per circa l'11% degli sprechi alimentari, trasformazione industriale e packaging per il 5%, un altro 5% è imputabile alle operazioni di logistica e a inefficienze nella gestione del punto vendita, dovute ad esempio alla difficoltà nel prevedere i flussi di vendita, danneggiamenti al packaging, procedure scorrette o malfunzionamenti nello stoccaggio o nella refrigerazione.

Secondo Giorgio Diglio (nella foto), associate partner di Porsche Consulting, «la causa principale dello spreco alimentare è il disallineamento tra domanda e offerta su ogni livello della supply chain di produttori, Gdo e canali Ho.Re.Ca. Ci sono diverse azioni che possono portare a un sensibile miglioramento: la creazione di valore attraverso la trasformazione del cibo in prodotto cucinato e pronto al consumo, la vendita a prezzo inferiore poco prima della sua scadenza, la conversione degli scarti in prodotti diversi da quello alimentare, o l’utilizzo dello scarto per la produzione di fertilizzante o energia. Per la grande distribuzione agire sullo spreco alimentare significa anche recuperare redditività attraverso quattro principali leve: la razionalizzazione dell’assortimento, un prezzo allo scaffale legato alla scadenza del prodotto, una migliore previsione della domanda attraverso strumenti di Artificial Intelligence e la razionalizzazione dei livelli di magazzino.

Porsche Consulting è una società tedesca leader nella consulenza operativa e strategica, consociata del produttore di auto sportive Dr. Ing. H.C. F. Porsche AG di Stoccarda. Seguendo il principio di "visione strategica. implementazione intelligente", i suoi consulenti supportano i leader del settore in temi di strategia, innovazione, miglioramento delle prestazioni e sostenibilità. La sua rete globale di 12 uffici nel mondo serve clienti nei settori della mobilità, dei beni industriali, dell’energia, dei beni di consumo, dei servizi finanziari e delle scienze della vita.