Nasce da questo spirito ben espresso dal presidente, Roberto Brazzale, il percorso intrapreso dall’azienda vicentina per il riconoscimento del valore dei formaggi a marchio d’impresa, cioè quelli realizzati al di fuori del sistema delle Dop.
E proprio per approfondire l’argomento, nel corso dell’ultima edizione di Tuttofood, in scena a Milano dal 19 al 22 maggio, si è svolto il convegno dal titolo: “Similare sarà lei! Come e perché i formaggi non Dop rappresentino vera tradizione e formidabile beneficio per consumatori e mercato”.
L’incontro, organizzato da Brazzale, la più antica azienda casearia italiana, attiva nel Consorzio del Grana Padano fin dalla sua fondazione e che, dal 2003, produce il formaggio a marchio d'impresa Gran Moravia, ha visto la partecipazione di importanti relatori, tra cui Alberto Mingardi, direttore dell’Istituto Bruno Leoni, l’editorialista del Corriere della Sera Piero Ostellino, e il professor Germano Mucchetti, dell’Università di Parma.
La tradizione? Non è un'esclusiva del mondo delle Dop. E’ questa la tesi emersa dall’animata tavola rotonda, nella quale il professor Mucchetti ha illustrato le incredibili e continue evoluzioni dei formaggi grana negli ultimi trecento anni. Dimostrando così che affermare che il mondo al di fuori dalle Dop non rappresenti la tradizione significhi negare la storia e l'evoluzione dei prodotti.
“Tutte le caratteristiche della Dop quali tradizione, territorialità, garanzia, si possono ritrovare anche nei prodotti non Dop, “a marchio d’impresa”. L’unica vera differenza è che le Dop sono sistemi istituzionalizzati, governati dal diritto pubblico, nati e costruiti al preciso scopo di massimizzare il reddito degli agricoltori.
Nelle Dop la difesa corporativa degli interessi dei produttori è prevalente rispetto all’interesse del consumatore che, per noi, diventa invece l’unico vero obiettivo. Nessuno ci protegge, se non conquistiamo tutti i giorni il gradimento dalla clientela la nostra attività si ferma. Dobbiamo intuirne i desideri, le necessità e soddisfarle con dinamismo e creatività. Questa è la vera tradizione: innovare e poi conservare e tramandare tutto il meglio del nuovo. Come nel caso della Filiera Ecosostenibile Gran Moravia, dell'utilizzo di caglio adatto ad una dieta vegetariana o     dell'Etichetta multimediale di origine”, commenta Brazzale.
La divisione appare netta: ci sono due mondi, quello delle Dop e quello dei prodotti a marchio d'impresa, come Gran Moravia. “Non vogliamo che i nostri prodotti siano confusi con le Dop, ci danneggia.
Chiediamo che il consumatore sia informato senza nascondergli la verità che le Dop perseguono obiettivi, peraltro legittimi, in cui lui non è al centro”. La sfida è lanciata.

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