di Emanuele Scarci

Un altro passo in avanti per Esselunga. Ha chiuso il 2021 meglio del dato medio di mercato e ha ripagato altri 103 milioni del debito che nel 2020 ammontava a 1,82 miliardi.

L’anno scorso Esselunga ha realizzato vendite consolidate per 8,56 miliardi, in crescita del 2,2% contro -0,1% del dato medio di mercato rilevato da Nielsen IQ a rete corrente. Non sono noti i dati a rete costante di Esselunga per misurarne la performance reale. Specie dopo l’avvio allo sviluppo dei negozi di vicinato.

L’azienda dichiara che i prezzi a scaffale hanno registrato un calo dell’1,4%, a fronte di un’inflazione ricevuta dai fornitori pari a 1,9%

Il Margine operativo lordo è di 689,7 milioni (8,1% del fatturato), in diminuzione rispetto a 710,5 milioni (8,5%) del 2020. Il margine industriale è stato eroso dai maggiori costi operativi legati al rinnovo contrattuale dei settori collegati alla logistica e all’incremento delle vendite nel canale e-commerce. L’utile operativo è di 322,7 milioni (3,8% del fatturato), in diminuzione rispetto a 391,1 milioni (4,7%) del 2020. Il risultato operativo risente dei maggiori ammortamenti per le nuove aperture e maggiori svalutazioni immobiliari.

Infine l’utile netto ammonta a 266,5 milioni (3,1% del fatturato), in crescita rispetto a 254,8 milioni del 2020, beneficiando di minori imposte per 65 milioni in seguito alla rivalutazione dei beni d’impresa. Gli utili di Esselunga cumulati dal 2016 al 2021 ammontano a 1,47 miliardi. Gli investimenti dello scorso esercizio sono stati di 426,3 milioni contro i 389,4 milioni del 2020.

Lo scorso 15 giugno Marina Caprotti ha assunto al guida operativa del gruppo (con Gabriele Villa dg) dopo l’uscita improvvisa del ceo Sami Kahale.

La road map

Nel corso del 2021 sono stati aperti 7 nuovi pdv e 1 temporary e realizzate 2 ristrutturazioni. In dettaglio:

laESSE in Corso XXII Marzo a Milano;

laESSE in Via Cola di Rienzo a Roma;

Via Gasparotto a Varese;

Piazzale Mondadori a Mantova;

Viale Borri a Varese (riapertura post ristrutturazione);

Viale Cassala a Milano (riapertura post ristrutturazione);

Viale Petrarca a Livorno;

Temporary store della pasticceria Elisenda in Via Spadari a Milano;

Località Ponte Alto a Vicenza;

laESSE in Corso Buenos Aires a Milano.

La posizione finanziaria netta del gruppo Esselunga è negativa per 1,7 miliardi, in miglioramento di circa 103 milioni sul 2020.

Debito da abbattere

Il balzo dell’esposizione finanziaria della catena lombarda è conseguenza del maxi debito contratto da Superit Finco per acquisire il 30% di Supermarkets Italiani. Queste due società hanno poi realizzato una fusione inversa in Esselunga Spa.

In dettaglio, in occasione dell’acquisizione del 30% della società da Giuseppe e Violetta Caprotti, Superit Finco ha fatto fronte all’esborso con due linee di credito per complessivi 1,32 miliardi e dopo aver ceduto il 32,5% dell’immobiliare La Villata a Unicredit. L’operazione con cui sono stati liquidati i figli di primo letto è avvenuta con un leveraged buyout, in pratica mediante lo sfruttamento della capacità di indebitamento della società stessa.

Infine, il piano economico-finanziario stilato in occasione della fusione prevede che nel 2027 Esselunga registri ricavi per 9,5 miliardi, un Ebitda di 749 milioni e un utile di 236 milioni.