Finlogic ha stipulato un accordo di partnership con Datalogic, azienda specializzata nella produzione di lettori di codici a barre e terminali portatili per la rivendita su tutto il territorio nazionale di scanner barcode, di lettori di codici a barre e mobile computer. Finlogic è invece una società che opera nel settore della identificazione automatica e dispone di diversi stabilimenti in Italia, in particolare in Puglia, in Lombardia e in Emilia Romagna, con una divisione dedicata ai prodotti tecnologici come stampanti a trasferimento termico, sistemi di lettura dei codici a barre, applicatori automatici di etichette, software e assistenza tecnica, che rappresenta un terzo del fatturato totale. Abbiamo approfondito il significato di questo accordo con Dino Natale, amministratore delegato di Finlogic.

In cosa consiste questo accordo?

L’accordo, siglato in novembre, istituisce una sinergia commerciale e un’azione di marketing congiunto che ci consentono di avviare un’attività di cross selling funzionale al completamento della fornitura che possiamo offrire ai nostri clienti, aggiungendo al paniere di prodotti anche sistemi di lettura derivanti da società leader nel settore dell’identificazione automatica.

Quali sono i vantaggi che derivano da questa partnership?

Abbiamo da sempre concentrato la nostra attività sull’offerta di sistemi di stampa: l’accordo con Datalogic, come dicevo, ci consente di ampliare il paniere di prodotti inserendo nell’offerta anche sistemi di lettura di cui, a oggi, il nostro partner è leader di settore. In questo modo, abbiamo la possibilità di diventare un punto di riferimento a 360 gradi per i nostri clienti, fornendo loro tutto il supporto necessario per le attività di tracciabilità. Contestualmente, usufruiamo di attività di marketing organizzate dall’azienda, interagendo con nuovi clienti e implementando le opportunità commerciali.

Quali sono gli altri progetti a cui l’azienda sta lavorando?

Siamo approdati in borsa nel 2017 con l’obiettivo di diventare uno dei player principali del settore con un business model misto, nonché polo aggregante nel settore dell’identificazione automatica sul mercato italiano. Abbiamo avviato, infatti, una serie di attività che ci permettono di continuare a crescere: siamo partiti da un fatturato di 17 milioni nel 2017 che oggi sfiora i 45 milioni, grazie anche a una serie di acquisizioni di società attive sia nella produzione di etichette che nella realizzazione di prodotti tecnologici. Tra le acquisizioni, spiccano start up e società innovative come la Mobile Project, che sviluppa software per la logistica e che ha brevettato una serie di soluzioni per prelevare merce dal magazzino senza rischio di errori, e la Smart Lab 3D, che sta per mettere sul mercato una stampante 3D di prodotti o componenti di prodotto per società terze. Nonostante l’emergenza sanitaria in corso, siamo stati in grado di portare avanti la nostra attività, collaborando proprio con i settori più attivi, come il sanitario, l’agroalimentare, la logistica, e di difendere il fatturato: con l’acquisizione della Staff Staf s.r.l. effettuata a gennaio, infatti, il gruppo è cresciuto del 25% (dato al 30 settembre) rispetto allo scorso anno, dimostrando la validità del nostro modello, che ha consentito uno scatto dei ricavi e un progresso delle marginalità rispetto agli anni precedenti.

Qual è stato, quindi, l’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto sul vostro business aziendale?

La nostra attività è rivolta a tutte le categorie merceologiche e questa diversificazione ha sempre rappresentato un grande punto di forza. Nel corso dell’emergenza sanitaria abbiamo implementato la nostra collaborazione con i settori più attivi, acquisendo anche quote di mercato delle aziende concorrenti. Abbiamo sfruttato la forte spinta nell’ambito della ricerca e sviluppo delle start up acquisite per realizzare nuove soluzioni adattabili alla situazione vigente: Smart Lab 3d, per esempio, si è specializzata anche nella produzione di visiere per il contenimento del contagio, certificate come DPI presso l’Inail, e che pertanto possono essere vendute agli ospedali; Mobile Project, invece, ha realizzato uno strumento chiamato Smart Distance, caratterizzato da un dispositivo che, se indossato, permette di monitorare e mantenere la distanza di sicurezza.

Quali sono i progetti per il futuro?

Proseguiremo certamente con le acquisizioni, nel frattempo abbiamo effettuato investimenti in nuovi macchinari per perfezionare ulteriormente la stampa di etichette, questa volta con tecnologia offset, che si aggiunge a quella tipografichetipografica, flessografiche flessografia e in digitale, oggi utilizate nei nostri stabilimenti. Le nuove tecnologie che abbiamo introdotto, inoltre, ci permetteranno di esplorare nuovi mercati, come quello del micro packaging.