In base al rapporto Visa European Spending Trends, realizzato in collaborazione con Markit Economics, specialista nelle ricerche di mercato e nell’analisi degli indici economici, i consumi in Europa sono cresciuti dell’1,2% nel terzo trimestre (luglio-settembre) del 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009.

Secondo i dati di spesa rilevati,, il terzo trimestre ha registrato il tasso di crescita più basso dell’anno, rivelando che i consumi hanno contribuito marginalmente alla crescita del prodotto interno lordo europeo nel terzo trimestre. Nel primo e secondo trimestre, il tasso di crescita anno su anno è stato rispettivamente del 2,6% e dell’1,9%. Sebbene si tratti comunque di un dato positivo, il tasso di crescita è inferiore alla media osservata prima della crisi finanziaria.

Il rapporto rivela in particolare che 242 miliardi di euro sono stati spesi su carte Visa (debito, credito e prepagate) nei 27 Paesi Europei durante il terzo trimestre, in crescita del 19.6%, rispetto ai 202 miliardi di euro registrati nello stesso periodo del 2009. Questo dato, che deve essere contestualizzato in base alle nuove carte emesse, alle preferenze di pagamento ed all’inflazione, sottolinea chiaramente la preferenze nell’uso delle carte, in particolare di debito, tra i consumatori Europei.

Si e’ registrata una minore crescita dei livelli di consumi interni in generale in tutta Europa. Da una parte Grecia e Irlanda hanno registrato riduzioni di spesa particolarmente forti che riflettono le serie difficoltà economiche che queste nazioni stanno attualmente affrontando. D’altro canto, i dati riguardanti l’Est Europa, inclusa la Repubblica Ceca, l’Ungheria e la Polonia, compensano lo scenario essendo positivi così come quelli di Francia e Regno Unito dove i consumi sono rimasti floridi.

Il rapporto, sottolinea un forte allineamento tra i dati Visa e quelli della Commissione Europea sulla fiducia dei consumatori, che hanno egualmente evidenziato un aumento lento dei consumi interni. Considerate la crescita del tasso di disoccupazione e le severe manovre fiscali dei Governi in tutto il continente europeo, il rapporto suggerisce, come migliore delle ipotesi, una crescita lenta fino a tutto il 2011.

Chris Williamson, chief economist presso Markit ha dichiarato: “I dati di spesa su carta evidenziano ulteriormente la fragile ripresa economica europea. Sebbene vi siano buoni segnali da Francia e Regno Unito che registrano consumi più alti, la persistente debolezza dei consumi in Germania mostra che i livelli generali dei consumi interni in Europa sono ancora relativamente contenuti. La crescita perciò rimarrà verosimilmente lenta nel breve periodo e dipenderà principalmente dalle esportazioni in Asia e Stati Uniti.
“Preoccupante è il fatto che i consumi stiano crollando soprattutto nei Paesi minori come Irlanda e Grecia. Queste cifre aumentano il timore che le misure fiscali restrittive stiano trascinando questi Paesi nuovamente nella recessione.”