Non si arresta la crisi dei consumi in Italia. Anche l’andamento negativo dei centri commerciali nel mese di gennaio, -5,41% a valore e a rete costante vs gennaio 2012, non è altro che la cartina tornasole della congiuntura economica.

Secondo il barometro mensile Nielsen per Confimprese Lab l’area4 (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia) ha registrato la battuta d’arresto più pesante (-7,99%) seguita dall’area1 con il -5,66% (Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta), dall’area2 con il 4,67% (Emilia Romagna e Triveneto) e dall’area3 con il -4,28% (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna).

Sul calo dei centri commerciali a pesare maggiormente, però, sono gli ipermercati che hanno perso un secco 3,29 per cento. Da qui il cauto ottimismo degli associati Confimprese no food che, gestendo in modo diretto o in affiliazione negozi all’interno dei centri commerciali, indicano come invece presso i loro esercizi commerciali si assista a una timida ripresa che sta portando i conti in positivo. Così è per la gioielleria, l’abbigliamento, la vendita di cioccolato e affini, settori in cui gli associati dichiarano di avere recuperato circa l’1,5% rispetto al 2012. A incidere è soprattutto il lancio di nuovi prodotti.